Migliaia sono i lavoratori iscritti al sindacato per vedersi tutelati i propri diritti; centinaia di migliaia sono poi quelli che incrociano le braccia e scendono in piazza ogni qual volta il sindacato indice uno sciopero; milioni sono invece quelli che si domandano, dopo aver visto in televisione e letto sui giornali la reazione basita, quasi da alienati, dei leader sindacali alla diffusione della
statistica di Eurostat in cui si afferma che gli stipendi dei lavoratori italiani sono tra i più bassi d’Europa, se non fosse il caso che si cambino leader in quanto è davvero paradossale che persone preposte a salvaguardare gli interessi dei lavoratori non conoscessero la disparità tra i salari di molti paesi europei con quelli italiani! Queste persone che fino a ieri si battevano lancia in resta perché il governo non abolisse l’articolo 18 e ora dichiarano che la vera priorità è quella dei salari mentre l’articolo 18 è solo un pretesto per distrarre l’opinione pubblica (Bonanni ieri al TG3 delle 14), dove vivevano? Possibile che occorreva la statistica Eurostat perché questi signori e signore prendessero consapevolezza di questo vergognoso divario? Il loro sconcerto è tipico di chi scopre l’acqua calda!