LA VOCE DI KAYFA

UMBERTO COSTRUì, RENZO DISTRUSSE


Essendo un cittadino di quel profondo sud tanto inviso ai leghisti; offeso e mortificato in più occasioni da Bossi, dai suoi uomini e dal suo elettorato, il terremoto politico che sta scotendo la Lega Nord dalle fondamenta - svelando che anche in quel partito che aveva come slogan “Contro Roma Ladrona” si annidassero il malaffare, illeciti e presunti intrecci tra politica e criminalità organizzata – non può che farmi piacere.Esso è la dimostrazione che, come in tutte le vicende della vita, anche in politica nessuno può ergersi a giudice degli altri dichiarandosi al di sopra delle parti.Da sempre un luogo comune sostiene che “la politica è sporca”.Se fosse vero significherebbe che non esiste al mondo un solo politico onesto!I leghisti, ritenendosi altezzosamente intonsi più di un esercito di vergini, non perdevano occasione di urlare a squarciagola la loro rabbia contro la politica incapace e corrotta, i terroni, gli extracomunitari e gli zingari che “invadevano” le loro terre rubando loro case, soldi e identità. Pretendevano la secessione dal sud del paese per evitare che i loro soldi, sotto forma di tasse, andassero a arricchire le casse di Roma Ladrona che li avrebbe poi smistati al sud per sanare le falle create nelle varie amministrazioni di quelle zone dalla camorra, dalla ‘ndrangheta e dalla mafia, dilapidando così i loro sacrifici per foraggiare la criminalità organizzata e quegli scansafatiche dei terroni.Ora che l’inchiesta in corso sta svelando che anche la Lega, in particolare la famiglia Bossi, si sarebbe adeguata senza difficoltà a quel malcostume politico che tanto condannava, ci si rende conto che Bossi e i suoi avevano “edificato” sulle sponde del Po un castello di sabbia.Purtroppo per loro, come spesso accade in questi casi d'estate sulle spiagge, a distruggerlo ci pensano poi i figli con l’aiuto delle mamme!