LA VOCE DI KAYFA

PRODI E CIAMPI L'ORIGINE DEI MALI DELL'ITALIA?


Essendo improbabile che un autorevole settimanale come il tedesco DER SPIEGEL pubblichi una notizia priva di fondamento, apprendere che l’Italia, all’epoca del Primo governo Prodi con Ciampi Ministro delle Finanze, truccò i conti pubblici per entrare nell’euro con il tacito assenso dell’allora cancelliere tedesco Kohl è una vera mazzata per tutti coloro che attribuiscono le conseguenze negative della crisi economica che stiamo vivendo esclusivamente a Berlusconi e ai suoi ultimi due governi.In particolare è una mazzata per i baciapile editoriali della sinistra che dalle colonne dei loro giornali o attraverso la televisione non perdono l’occasione di puntare i fucili contro il cavaliere e i suoi ministri per la situazione disastrata in cui il paese oggi si trova.Sicuramente Berlusconi, il suo Ministro del Tesoro Tremonti e l’allora maggioranza di governo non sono immuni da colpe visto che fino all’ultimo si sono ostinati a negare l’esistenza della crisi adducendo le spiegazioni più grottesche e a varare leggi che tutelavano gli interessi di pochi a scapito delle esigenze reali dei cittadini tutti.Ma ora che i fatti narrati dall’illustre periodico d’oltralpe avrebbero come fonte documentale la cancelleria dell’epoca, ci si chiede come reagiranno i presunti responsabili del fattaccio – Prodi e Ciampi – alle accuse di frode mosse loro contro da DER SPIEGELCosì come suscita curiosità la reazione che avranno tutti quei baciapile editoriali che all’epoca in cui l’Italia lasciò la lira per l’euro, alle perplessità che venivano mosse da più parte sui reali benefici che ne avrebbe ricavato il paese adottando la nuova moneta, rispondevano in coro la solita tiritera: il paese sarà agevolato in esportazioni in quanto i nostri prodotti costeranno di meno favoriti dal cambio; comprare una casa converrà perché i tassi d’interesse saranno più bassi e quant’altro.Oggi che la crisi sta dimostrando la fragilità dell’euro e quanto sia serio il rischio che l’Italia imiti la Grecia e faccia a sua volta bancarotta per poi uscire dall’euro come accadrà quasi certamente a Atene, non sarebbe il caso che questi signori, i quali ci propinano  le più dotte ricette per salvare il paese e bandiscono reprimende  contro chiunque si azzarda a entrare in politica senza essere un politico di professione -  un caso per tutti Grillo – quasi fossero loro gli unici depositari della verità, così come facevano quando sostenevano a spada tratta l’ingresso dell’Italia nell’eurozona alimentando false speranze nella gente e, forse, spingendo tanti a contrarre un mutuo del quale oggi si pentono -,   se ne andassero per un po’ di tempo, ma per un bel po’, in vacanza?