Ormai è ufficiale, il calcio italiano è malato!
Il coinvolgimento di vere e proprie bandiere del calcio come Stefano Mauri capitano della Lazio, e convocati nel giro della nazionale, qual è Criscito, senza contare un considerevole numero di calciatori di medio livello, con gli affiliati di un'associazione criminale internazionale finalizzata a combinare le partite dei campionati di calcio in virtù della scommesse è una piaga insanabile che ci porteremo appresso per lungo tempo, forse per sempre.Nessuno, nemmeno il peggiore dei pessimisti, avrebbe immaginato un simile scempio.Stando agli inquirenti, gente che, nel peggiore dei casi, guadagna decine di migliaia di euro all'anno non si sarebbe fatta alcuno scrupolo a farsi coinvolgere in una situazione del genere, mettendo a rischio la propria carriera e quella di altri, solo per appagare, si presume, la propria sfrenata voglia di denaro se non addirittura per soddisfare la brama del gioco di cui era vittima.
Si resta attoniti davanti alle immagini della polizia nel ritiro della nazionale a Coverciano, dove sta preparando gli europei, per perquisire la stanza di Criscito, o recarsi a casa dell'allenatore della Juve Conte alla ricerca di prove che testimonierebbero la sua implicazione nel calcio scommesse all'epoca in cui allenava il Siena.Uomini vittime di se stessi o dell'invidia di chi, non essendo stato altrettanto fortunato nel fare carriera nel mondo del pallone, li tira in ballo, magari per levarsi qualche sassolino dalla scarpa, per avere l'amara soddisfazione di vederli annegare con sé?Dopo calciopoli del 1980 e la sua replica del 2006, riecco che il calcio italiano si ritrova a dover fronteggiare un fantasma ben noto alla vigilia di un appuntamento delicato. Nei precedenti casi riuscimmo poi a vincere i Mondiali del 1982, grazie a Rossi squalificato per due anni e reintegrato in nazionale a pochi mesi dal suo rientro, e quelli del 2006.Questa volta, stando ai corsi e ricorsi storici, verrebbe da pensare che dovremmo vincere l'europeo 2012.Ma, se anche avvenisse, che vittoria sarebbe?