LA VOCE DI KAYFA

AZZURRI GRAZIE LO STESSO!


 Siamo sinceri, pur essendo consapevoli della forza della Spagna, complice la potenza devastante di Balotelli, c'eravamo quasi convinti che la nostra nazionale non fosse da meno ai campioni d'Europa e del Mondo in carica, soprattutto dopo le convincenti prestazioni degli azzurri contro l'Inghilterra nei quarti e la Germania in semifinale.Purtroppo la stanchezza accumulata nel match contro gli inglesi, conclusosi ai rigori dopo il nulla di fatto dei tempi regolamentari e supplementari, malgrado lo stradominio italiano, prima o poi doveva farsi sentire. Un'avvisaglia che gli azzurri stessero a corto di energie l'avevamo avuta negli ultimi minuti contro la Germania. La rabbia di Buffon verso i compagni rei d'essersi fatti schiacciare dai tedeschi nell'area di rigore nel finale di partita rischiando un clamoroso pareggio, anziché essere interpretata come un segno della concentrazione e determinazione del nostro capitano, doveva suonare come un campanello d'allarme per l'evidente esaurimento energetico cui la squadra andava incontro.Per quanto entusiasmo e voglia di vincere non mancassero agli azzurri, nella finale di ieri, molti di loro hanno dovuto fare i conti con la stanchezza e gli acciacchi accumulati nell'ultimo campionato nazionale. Non è un caso se il primo gol delle furie rosse è nato da un incursione di Fabregas nella nostra area contenuto a fatica da Chiellini, poi sostituito per il riacutizzarsi dell'infortunio che ne aveva messo in forse la presenza all'europeo.Altrettanto dicasi per Thiago Motta, vittima di uno stiramento pochi minuti dopo essere entrato nella ripresa che ha costretto l'Italia a giocare per più di mezz'ora in dieci.Gli azzurri ce l'hanno messo tutta per concretizzare il sogno in realtà.Purtroppo la realtà è fatta dai fatti e quando i fatti dicono che una squadra è a secco di energie e mezza acciaccata dagli infortuni mentre il suo avversario, oltre a essere in forma, è la squadra più forte del mondo, difficilmente i sogni possono tramutarsi in realtà.Ma già regalare un sogno, soprattutto nel mondo d'oggi dominato dal cinismo e dall'egoismo, è un'impresa non da poco.Con le loro gesta calcistiche gli azzurri di Prandelli hanno per un attimo alleggerito dal duro fardello della crisi economica la nazione intera, facendola respirare e tornare a sognare.Solo per questo hanno un grosso merito.Azzurri grazie lo stesso!