LA VOCE DI KAYFA

IL RITORNO DI BERLUSCONI SPAVENTA L'EUROPA E I MERCATI


Sicuramente sarà una coincidenza, ma il declassamento dei titoli di stato italiani da parte dell’agenzia di rating Moody’s da A3 a Baa2 ha tutto il sapore di una bocciatura da parte dei mercati alla candidatura di Silvio Berlusconi a Premier per le prossime elezioni. Del resto è la stessa agenzia che, motivando la propria decisione, pur riconoscendo il valore delle misure adottate dal governo Monti, fa presente che “l’avvicinarsi del voto della prossima primavera, è fonte di un aumento dei rischi”.È ovvio che i rischi ventilati da Moody’s vanno al di là dell’ennesima discesa in campo di Berlusconi.Declassando i nostri titoli per motivi politici, Moody’s implicitamente boccia non solo il PDL ma il PD e tutti gli altri partiti che, vincendo le elezioni, governerebbero, ritenendoli incapaci di garantire stabilità al paese, e quindi all’Europa, dopo la cura Monti.Eppure la stretta tempistica cha passa tra l’annuncio del PDL e la decisione di Moody’s lascerebbe intendere che il motivo di fondo di questa scelta umiliante per l’Italia sia alimentato dall’eventualità che Berlusconi possa tornare a Palazzo Chigi.A conferma di ciò ci sarebbero le tante telefonate pervenute ieri ai centralini del Quirinale e di Palazzo Chigi dalle cancellerie europee preoccupate da una simile probabilità.A chi le chiedeva un parere sulla decisione di Berlusconi, la Merkel, colei che in un’intercettazione telefonica l’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi avrebbe definito  “culona inchiavabile”, ha risposto con un eloquente “no comment”!Le perplessità e le preoccupazioni sulla ricandidatura di Berlusconi non riguardano solo gli ambienti dell’opposizione politica e le cancellerie internazionali, perfino nel PDL vi sono pareri discordanti che non la vedono di buon occhio. La dimostrazione la si è avuta ieri sera durante la trasmissione IN ONDA su LA SETTE imperniata sui tagli agli enti locali previsti dal governo: in studio era presente il sindaco di Roma Gianni Alemanno il quale senza remore ha ammesso che alla candidatura di Berlusconi avrebbe preferito quella di Alfano per dare un chiaro segno di rinnovamento all’elettorato di centrodestra! Poiché la responsabilità finale sarà solo degli italiani che con il proprio voto in primavera determineranno le sorti future del paese, stabilendo chi dovrà governarlo dopo la parentesi Monti, sorge forte il dubbio che i timori suscitati dalla discesa in campo del cavaliere siano prima di tutto frutto della bassa considerazione che hanno all’estero del popolo italiano al punto da temere che, nonostante i danni evidenti prodotti al paese da Berlusconi, possa nuovamente lasciarsi ammaliare dalla personalità e dalle promesse del cavaliere tornando a affidargli la guida del paese!