LA VOCE DI KAYFA

ALTRO CHE ARIA PESANTE, NEL PDL SI RESPIRA ARIA FRITTA


 La decisione di Silvio Berlusconi di ricandidarsi a premier per le elezioni del 2013 perché, a suo dire, senza di lui il partito rischia di prendere una percentuale di voti a una sola cifra, non solo manda all'aria i piani di rinnovamento e normalizzazione del PDL, ridicolizzando la figura di Segretario di Angelino Alfano e la leadership degli ex AN che già scalpitano per abbandonare il cavaliere in quanto non gli va a genio che si ritorni al vecchio nome di Forza Italia, ma dà ragione a quanti sostenevano che il PDL fosse un partito a personam, cioè un partito che esisteva esclusivamente in virtù di Silvio Berlusconi e che sarebbe sparito non appena il cavaliere avrebbe abdicato la leadership.Le giustificazioni addotte da Berlusconi per questa sua ennesima discesa in campo tacitamente confermano quanta sostanza avessero le considerazioni critiche espresse nei confronti dell'organizzazione del PDL dai rappresentanti dell'opposizione che lo definivano ironicamente "un partito di plastica"; costantemente rigettate al mittente da molti leader berlusconiani, in particolare proprio dagli ex aennini, ritenendole strumentali in quanto, a loro dire, nel PDL vigeva uno spirito democratico aperto alla discussione e al confronto interno come avveniva in qualunque altro partito, forse più...L'inattesa (?) discesa in campo di Berlusconi dimostra che il PDL, o presumibilmente quello che tornerà a chiamarsi Forza Italia, non è affatto un partito politico strutturato con un ben definito organigramma bensì un esclusivo strumento del cavaliere per tutelare attraverso la manipolazione della politica nazionale i propri interessi aziendali e giudiziari.Tutto il resto è solo aria fritta!