LA VOCE DI KAYFA

NAPOLITANO RISCHIA DI DIVENTARE IL MIGLIOR SPONSOR POLITICO DI BERLUSCONI


 Rischia di rivelarsi un involontario assist a Berlusconi il conflitto di attribuzione aperto dal Quirinale nei confronti della Procura di Palermo per aver, seppure indirettamente, intercettato il Presidente della Repubblica Napolitano al telefono con l'ex senatore nonché ex Ministro degli Interni Nicola Mancino indagato per falsa testimonianza a seguito della sua deposizione al processo al generale Mario Mori del 24 febbraio scorso in cui negò che all'epoca in cui si insediò al Viminale fosse a conoscenza della trattativa tra Stato e mafia per porre fine alla stagione delle stragi mafiose contro pezzi delle istituzioni.Nelle intercettazioni Napolitano si impegna a tutelare l'ex senatore dall'azione della Procura palermitana avvalendosi di tutti i poteri attribuitigli dalla Costituzione.A seguito di ciò, in una nota il Quirinale giustifica il conflitto con la Procura di Palermo con parole alquanto sibilline: 'dovere del Presidente della Repubblica, secondo l'insegnamento di Luigi Einaudi, evitare si pongano, nel suo silenzio o nella inammissibile sua ignoranza dell'occorso, precedenti, grazie ai quali accada o sembri accadere che egli non trasmetta al suo successore immuni da qualsiasi incrinatura le facoltà che la Costituzione gli attribuisce.Non sarebbe meglio se Napolitano, anziché fare braccio di ferro con la Procura di Palermo in termini regolamentari e procedurali, spiegasse ai cittadini perché difende Mancino quando appare molto probabile che l'ex Ministro ha effettivamente mentito ai giudici?Com'era presumibile gli house organ del centrodestra, primo tra tutti IL GIORNALE di proprietà della famiglia Berlusconi, hanno colto al volo l'occasione evidenziando il contraddittorio comportamento del centrosinistra che oggi esalta l'agire di Napolitano contro la Procura per essere stato vittima involontaria di intercettazioni mentre, all'epoca in cui la stessa sorte toccò a Berlusconi, accusò il cavaliere, il quale affermava di essere stato vittima di un abuso da parte dei magistrati, di alimentare un inopinato conflitto istituzionale tra organi dello Stato, difendendo a spada tratta l'operato dei magistrati. Se in primavera, dopo le elezioni, l'Italia dovesse ritrovarsi nuovamente Berlusconi come Premier la responsabilità, seppure involontaria, sarebbe anche di Napolitano che tanto si impegnò affinché il cavaliere si dimettesse da capo del governo per far spazio a Monti onde evitare che l'Italia finisse stritolata dalla speculazione finanziaria a seguito di un esecutivo incapace che faceva ridere l'Europa e il mondo intero più delle barzellette sconce che il suo Premier amava raccontare pubblicamente!