LA VOCE DI KAYFA

GLI ITALIANI SONO IN BANCAROTTA DA UNA VITA


 In Italia i cittadini onesti, ossia la stragrande maggioranza degli italiani, sono sottoposti a una pressione fiscale del 55% che in alcuni casi raggiunge anche il 70 se si tiene conto dell'evasione e del sommerso, ponendo il nostro paese al vertice mondiale di questa triste classifica.In Italia la disoccupazione supera il 10% , quella giovanile il 35. In Italia in dieci anni gli stipendi sono aumentati di 29 euro mentre i prezzi dei beni di consumo, dei carburanti e delle tariffe di luce, gas e telefono sono rincarati mediamente ogni sei mesi ponendo a dura prova il senso del risparmio degli italiani. Anziché spiegarci il perché di questi spropositi sociali che si ripercuotono negativamente sul tenore di vita dei cittadini costringendoli a risparmiare al di là di ogni più pessimistica previsione recessiva, i nostri politici, che a ridursi stipendi e privilegi ci pensano solo sulla carta guardandosi bene dal farlo materialmente, si preoccupano che lo spread tra BTP e buoni del tesoro tedeschi oscilla tra i 400 e 500 punti di differenziale temendo un imminente default del paese.Ma percentuali come quelle sopraccitate non delineano che il paese è già in bancarotta? Seppure le casse dello stato non sono vuote, essendole quelle dei cittadini ciò non è indice di povertà nazionale?Chissà cosa si inventeranno i partiti in campagna elettorale per accattivarsi le preferenze degli elettori?Chissà quali favolette ci racconteranno Berlusconi, Bersani, Casini, Di Pietro, Fini, Grillo, Maroni, Vendola – citati in rigoroso ordine alfabetico - per convincerci ognuno a votare per sé anziché per gli avversari?Cosa più importante, noi italiani ci lasceremmo nuovamente irretire come degli imbecilli dalle loro plateali promesse per poi vederle regolarmente smentite una volta che qualcuno di loro sarà eletto alla guida del paese?