LA VOCE DI KAYFA

ALTRO CHE BOLT, PISTORIUS È IL VERO SIMBOLO DI LONDRA 2012!


 È giusto provare ammirazione e rispetto per Usain Bolt, pluricampione mondiale e olimpico dei 100 e 200 mt che ieri a Londra ha stravinto i 100 col tempo stratosferico di 9”,63 – inferiore comunque al primato del mondo di 9”,58 detenuto sempre dal campione giamaicano.Ma ancora di più va ammirato e rispettato Oscar Pistorius, l'atleta sudafricano che corre i 400 mt con protesi di carbonio al posto delle gambe che gli furono amputate quando era ragazzino causa una grave malformazione.Pistorius ieri è arrivato ultimo nella semifinale dei 400 ma, al di là della retorica, la sua sconfitta è una vittoria che vale più di una medaglia olimpica: la sua presenza in una gara ufficiale per normodotati conferma che i veri handicappati non sono quanti hanno anomalie psicofisiche bensì coloro che si ostinano a relegarli in un mondo a se stante ritenendoli diversi.È vero, Pistorius è un caso eccezionale.Sarebbe improponibile far gareggiare atleti costretti su sedie a rotelle o muniti di ausili psicofisici in un contesto di atleti cosiddetti normali, non fosse altro perché gli ausili ne limiterebbero le prestazioni o, paradossalmente, le favorirebbero.L'aver concesso a Pistorius un simile privilegio è indicativo in quanto testimonia che in una società eternamente alla spasmodica ricerca di uomini e donne dalla doti eccezionali da innalzare allo status di dei e eroi si possono trovare esempi da offrire all'opinione pubblica anche in quel mondo di "diversi" che combattono quotidianamente contro il destino crudele per godere anch'essi della soddisfazione e delle gioie della vita.Se dopo Pistorius si concedesse l'onore della passerella senza veli anche agli atleti e alle atlete omosessuali, anziché costringerli a nascondere la propria diversità per timore d'essere messi al bando da una società ipocrita e falsamente moralista, non si può escludere che in questo modo si possano porre le basi per sconfiggere efficacemente l'omofobia.I veri eroi non sono coloro che conquistano allori olimpici e stabiliscono primati mondiali fantascientifici allenandosi come matti, magari con l'aiutino della chimica... Ma quanti combattono ogni giorno semplicemente per essere se stessi; per vedere riconosciuti i propri diritti senza che nessuno chiuda loro le porte in faccia, quasi fossero la peggiore feccia umana, a cominciare dalla chiesa.Forse gli organizzatori dei giochi olimpici di Londra 2012 non se ne sono resi conto - oppure l'hanno fatto volutamente, chissà... - ma la decisione di far gareggiare Pistorius potrebbe rappresentare finalmente l'inizio della fine delle discriminazioni nel mondo non solo verso gli handicappati ma nei confronti di tutti i “diversi”, gay compresi!