LA VOCE DI KAYFA

RINNOVO CARTA D'IDENTITà, ODISSEA FARSESCA


 Questa mattina, con animo sereno, prima di andare a lavoro, mi sono recato al Comune di Pozzuoli per rinnovare la carta d'identità.Alle 8,30, orario di apertura degli sportelli, ero già lì. Quando mi presento allo sportello e mostro la carta scaduta, l'impiegato mi dice che non posso rinnovarla perché è plastificata e dunque è impossibile apporvi sul retro il timbro del rinnovo. Non mi resta che farne una nuova.Per nulla intimorito, chiedo dove posso fare le fototessere. La macchinetta automatica è nella stazione della cumana a poche decine di metri dagli uffici. Senza perdere tempo raggiungo la stazione per farmi le foto. Come sempre accade in questi casi, la macchinetta rifiuta la banconota da 5 euro che inserisco nell'alloggio. Mi avvicino all'edicola accanto alla biglietteria e chiedo al giornalaio se ha da cambiare. Gentilmente mi dà tutte monete per evitare che abbia un ulteriore rifiuto.Scattate le foto, torno al comune.Sono da poco passate le 8,45.Mi presento nuovamente allo sportello con le foto e la vecchia carta. Mi dicono di salire al primo piano. Appena salgo entro in una stanza con tre scrivanie e due impiegate. Saluto e chiedo da chi mi devo accomodare. Una signora si alza facendomi segno di seguirla alla scrivania di fronte dove è sistemato il computer. Inserisce i mie dati chiedendomi conferma della variazione di indirizzo. A quel punto digita il progressivo della nuova carta tratta da un mazzetto di prestampati e allora iniziano i problemi: il terminale dice che il numero inserito non è corretto.L'impiegata chiede spiegazioni alla collega la quale apre il cassetto di un'altra scrivania per vedere se c'è un altro mazzetto di carte con l'esatto progressivo. Nulla!Non resta che chiamare giù per sapere il da farsi.Dopo un breve conciliabolo tra gli impiegati, si decide di chiamare l'anagrafe. La signora compone il numero datole da un collega: dall'altro lato non risponde nessuno!Chiede spiegazioni: qualcuno candidamente spiega che all'anagrafe hanno i telefoni rotti...Non resta che provare a chiamare al cellulare qualcuno che vi lavora.Sono passate le 9,15.La signora tenta ancora di inserire il numero: visto che l'operazione è impossibile, mi invita a scendere giù dove il collega provvederà a farmi lui la carta utilizzando i vecchi prestampati col progressivo vecchio.Scendo, porgo il documento scaduto con le foto all'impiegato e attendo. Nel mentre un altro sventurato è stato fatto scendere, avendo anch'egli bisogno della carta nuova.Mentre firmo, l'impiegato borbotta stizzito perché gli stanno mandando giù altra gente anziché preoccuparsi di risolvere il problema.Non appena ho firmato mi fa cenno di seguirlo sopra. Quando entriamo nella stanza occupata dalle colleghe, inizia una discussione tra lui e la signora che si stava occupando di me rea di mandargli gente invece di contattare l'anagrafe affinché risolva il problema.Entrambi alzano la voce.Sorridendo li invito a tacere, aggiungendo “se qui c'è uno che deve incazzarsi, quello sono io!”“Ha ragione il signore” fa lei. Quindi, porgendomi la nuova carta, mi dice, “sono 10 euro e 58!”Apro il portafogli e traggo 20 euro. “Non ho il resto”, vada a cambiare.Sono quasi le 9,30...Trattenendo la rabbia, mi rivolgo agli altri due impiegati chiedendo loro se hanno due 10 euro.Contro ogni speranza, la collega all'altra scrivania scava nella borsa e trova i soldi.Le porgo la venti e prendo la coppia di dieci euro. Quindi do all'impiegata che mi sta di fronte 10 euro e 60.“Non ho il resto” fa lei.Senza aggiungere altro, prendo la carta e vado via.Sono quasi le 9,25.Per completare un'operazione che richiede non più di cinque minuti, c'ho impiegato quasi un'ora, rimettendoci 2 centesimi nonché il ritardo a lavoro: e io pago!