LA VOCE DI KAYFA

BERLUSCONI GIOCA DI RIMESSA


 In tanti sono sempre più convinti che venerdì prossimo, alla festa dei giovani del PDL a Atreju, Silvio Berlusconi scioglierà la riserva e annuncerà la sua quinta discesa in campo nell'agone politico, candidandosi per l'ennesima volta alla guida del centrodestra per le politiche del 2013 e ritornare quindi a ricoprire il ruolo di premier se dovesse vincerle.Fa niente se in un recentissimo passato è bastato solo che trapelasse questa remota possibilità per mandare in fibrillazione le cancellerie di mezza Europa costringendole a intasare i centralini del quirinale per avere chiarimenti su quel che stava accadendo in Italia...Dal canto suo il cavaliere s'è trincerato in un silenzio assoluto, che i suoi fidi definiscono strategico, lasciando che la pubblica attenzione si focalizzasse sulle schermaglie interne al PD per la scelta della leadership tra Bersani e Renzi certo che scannandosi tra loro quelli del centrosinistra fanno il suo gioco.Qualcuno non esclude addirittura che Berlusconi rinvierà la decisione solo dopo aver conosciuto l'esito delle primarie nel PD. Quest'eventualità appare quanto mai realistica dato che il cavaliere, da gran comunicatore qual è, sa benissimo che per ogni avversario da affrontare occorre studiare una strategia particolare.Meglio sapere prima contro chi ci si dovrà scontrare e poi partire lancia in resta per colpirlo nel punto debole.Chi ha visto ieri sera la prima puntata di Ballarò, dove era presenti Renzi, avrà sicuramente notato con quanta baldanza sa tenere la scena il sindaco di Firenze. La sua parlantina sciolta, cui si accompagna un innato senso dell'ironia che gli consente battute al vetriolo capaci di mettere in imbarazzo qualsiasi interlocutore (ne sanno qualcosa Sallusti e Maroni anche loro presenti in studio), rispetto al parlare meditativo e monotono di Bersani che alla lunga stanca l'uditorio, unitamente alla giovane età e al piacevole aspetto, fanno di Renzi per Berlusconi un avversario da prendersi con le molle essendo a sua volta un perfetto istrione.Nell'attesa di conoscere la decisione del cavaliere e l'esito delle primarie nel PD, come da più parti si fa notare, il fatto stesso che nessun rappresentante del PDL al momento si azzarda a parlare di programmi, aspettando la scelta del padre/padrone, avalla la tesi che il PDL è un partito di plastica, ossia un partito dove le decisioni, seppure discusse tra i rappresentanti in apparente democraticità, alla fine sono subordinate al volere del cavaliere che fa e disfa a suo piacimento qualsiasi decisione imponendo la propria volontà su tutto e su tutti.Eppure, ascoltando ieri sera con attenzione Sallusti e Maroni, la sensazione che si è avuta è che Berlusconi si ricandiderà e che incentrerà la campagna elettorale accusando il sistema politico italiano di essere strutturato in modo tale che il Premier ha poteri limitati: sia Sallusti che Maroni hanno messo in risalto che Berlusconi non ha potuto mantenere le promesse fatte in campagna elettorale perché la Costituzione limita i poteri decisionali del capo del governo; se avesse avuto le mani libere, a loro dire, il cavaliere le promesse le avrebbe mantenute!. A riguardo, peccato che nessuno dei presenti in studio abbia chiesto spiegazioni al direttore de Il Giornale e al Segretario della Lega Nord del perché i governi berlusconiani, nell'arco di un decennio, hanno approvato una marea di leggi cosiddette ad personam che tutelavano dalla giustizia il cavaliere e le sue aziende, senza realizzare gli impegni fatti in campagna elettorale...Possibile che il cavaliere le mani legate dalla costituzione le avesse solo quando si trattava di emanare leggi che tutelassero i cittadini mentre quando si trattava di emetterne a proprio beneficio e delle proprie aziende i legami Costituzionali sparivano d'incanto? Ci si dimentica forse che l'ultima maggioranza di centrodestra aveva un numero talmente alto di rappresentati in Parlamento rispetto all'opposizione che era impensabile non durasse fino alla fine dell'intera legislatura e non riuscisse a realizzare il programma presentato agli elettori? Ci si dimentica forse che quella stessa maggioranza votò unanime alla Camera che davvero Berlusconi pensava che Ruby rubacuori fosse la nipote di Mubarak, screditando l'immagine del Parlamento agli occhi degli italiani e del mondo intero?