LA VOCE DI KAYFA

LEGGE ANTICORRUZIONE ALL'ITALIANA: SALVI TUTTI!


 C'è da giurarci che in qualsiasi altro paese al mondo, se il Presidente della Camera avesse pubblicamente accusato di corruzione il leader del partito di maggioranza relativa, nonché ex Premier, la notizia non sarebbe passata in sordina ma per settimane avrebbe occupato l'attenzione dei media.Poiché siamo in Italia, dove sono bastati quindici giorni per cambiare il sistema pensionistico ma da due anni si discute senza successo di varare una legge contro i reati di corruzione che vedono imputati rappresentanti delle istituzioni, rientra nella normalità l'anonimato in cui è rientrata la denuncia effettuata dagli schermi di Otto e Mezzo del Presidente della Camera Gianfranco Fini secondo il quale “Silvio Berlusconi è un corruttore” a seguito della lettera di Lavitola a Berlusconi in cui il faccendiere reclama al cavaliere crediti per centinaia di migliaia di euro per avergli procurato i documenti che proverebbero che la casa di Montecarlo è di proprietà del cognato di Fini e per aver comprato alcuni rappresentanti dell'opposizione per far cadere il secondo governo Prodi. In qualunque altro paese al mondo un documento del genere avrebbe prodotto un pandemonio politico senza precedenti, probabilmente inducendo il presunto corruttore a dimettersi per evitare il reiterarsi del reato fini a quando non sarebbe stata provata la propria innocenza.Qui da noi, invece, non solo la faccenda sembra essere stata del tutto dimenticata ma la discussione sul varo della legge contro la corruzione ristagna in Parlamento a causa dell'ostruzionismo che il PDL, partito di cui Berlusconi è il leader, sta facendo tentando di purgare il ddl in esame con emendamenti che evitino la galera al cavaliere accusato di corruzione nel processo Ruby.Essendo evidente il conflitto di interessi in cui si trovano i rappresentanti del PDL, non sarebbe giusto se si astenessero dal votare la legge; o, per non intaccare i principi democratici e nello stesso tempo per dare un messaggio di serietà alla popolazione, votando tutti, non sarebbe meglio se la legge non fosse retroattiva, ossia, una volta approvata, non riguardi i procedimenti già in corso ma solo quelli a partire dalla sua approvazione?È probabile che in qualsiasi altro paese al mondo le cose andrebbero così. Purtroppo per noi, trovandoci in Italia, c'è da giurare che la legge anticorruzione verrà approvata solo quando i signori deputati avranno trovato un valido escamotage per salvare i propri leader e se stessi dalla galera varando l'ennesima legge all'italiana salva tutti!