LA VOCE DI KAYFA

ITALIA: MEGLIO CURARE CHE PREVENIRE


 Ammettiamolo senza timore di smentita, l'Italia non è un paese normale!Diversamente non si spiegherebbe perché, anziché prevenire, finiamo sempre solo per curare.Ulteriore conferma ne è il decreto varato giovedì dal governo che pone un taglio netto alle spese delle amministrazioni locali e l'incandidabilità degli amministratori responsabili dei dissesti finanziari degli enti da loro gestiti.È chiaro a tutti che tale restrizione è conseguenza dello scandalo relativo alla Regione Lazio e di altri enti locali dove, a seguito di accurate verifiche effettuate dalla guardia di finanza, è risultato che molti amministratori usavano il denaro pubblico per scopi assolutamente personali, spesso alterando in eccesso i rimborsi di competenza, mentre ai cittadini chiedevano sacrifici insostenibili, come ad esempio l'aumento delle aliquote locali o il taglio dei posti letto negli ospedali, perché, a loro dire, a seguito delle manovre del governo centrale, venivano ridotti i fondi per i servizi da devolvere ai cittadini o pagare quelli già devoluti.Una presa in giro senza precedenti, frutto di una mentalità che accomuna moltissimi dei nostri politici per i quali fare politica non significa porsi al servizio dei cittadini bensì arricchirsi alle loro spalle.In presenza di un decreto tanto punitivo verso chi amministra in maniera allegra e personalistica la res pubblica, viene da dire “era ora!”Tuttavia, come qualcuno dei diretti interessati ha polemicamente, ma giustamente, fatto notare, il decreto dovrebbe estendersi anche a quei politici che, pur essendo responsabili o corresponsabili del disastro finanziario del paese, avendo procedimenti penali in corso, essendo stati condannati anche solo in primo grado, continuano a sedere in Parlamento e a votare le leggi che dovrebbero regolamentare il paese, spesso trovandosi in conflitto di interessi con la loro attuazione come il caso della legge anticorruzione che dovrà essere votata anche da cento parlamentari accusati o condannati per reati contro l'amministrazione pubblica...Il decreto varato giovedì può definirsi una sorta di fotocopia di quella che fu la proposta di Grillo all'epoca del Vaffanculo Day quando il comico genovese, oggi leader di quel M5S che tanto spaventa la politica di professione essendo accreditato alle prossime politiche di una percentuale che oscilla tra il 14/18% di preferenze, raccolse oltre 350 mila firme di cittadini concordi nel purgare il Parlamento che a tutt'oggi languono negli scantinati del Senato!Il decreto è una proposta di legge accettabilissima in un paese normale in cui la politica è intesa come servizio per la comunità. Anormale per un paese come il nostro dove, se non ci si fascia prima la testa, mai si penserà a rimuovere la causa evidente che ha prodotto la ferita!E quando lo si fa, quasi sempre è troppo tardi essendosi, nell'attesa, la ferita imputridita irrimediabilmente!