Quando circa due anni fa lo scrittore
Roberto Saviano, durante una puntata della trasmissione VIENI VIA CON ME, denunciò infiltrazioni della ndrangheta calabrese in diverse amministrazioni del nord Italia, l'attuale segretario federale della Lega Nord, l'allora Ministro degli Interni Roberto Maroni si ribellò pretendendo di intervenire alla trasmissione per smentire lo scrittore.Oggi che, a distanza di due anni, si scopre che l'assessore del PDL
Roberto Zambetti avrebbe comprato 200 mila voti dalla ndrangheta per essere eletto nell'ormai ex giunta regionale della Lombardia presieduta dal ciellino
Roberto Formigoni, a sua volta indagato per corruzione, viene da chiedersi come fosse possibile che l'allora Ministro degli Interni, Maroni appunto, non sapesse di queste infiltrazioni di cui era invece a conoscenza l'autore di Gomorra!?I servizi segreti non lo avevano informato perché a loro volta ignari di ciò?Compito del Ministero degli Interni e della rete di intelligence che vi fa capo è quello di garantire la sicurezza dei cittadini dalla criminalità in tutte le sue forme.Un Ministro degli Interni all'oscuro di un fatto così grave come può pretendere di tutelare lo Stato dalla mafia e dal terrorismo?Tale ignoranza non tradisce l'inadattabilità di Maroni a ricoprire quel ruolo?E di conseguenza non testimonia quante persone nell'ambito delle istituzioni dello Stato ricoprirebbero incarichi di cui non sono all'altezza, spiegando in questo modo le ragioni che hanno condotto il paese sulla soglia della bancarotta?Basterebbe ciò per smentire l'ardita dichiarazione della consigliera regionale della Lombardia
Nicole Minetti secondo cui per fare politica non occorre essere particolarmente preparati!Ma nello stesso tempo sorge il dubbio che sia proprio questo il metro di misura adottato dai partiti per spartirsi gli incarichi una volta giunti al potere: gli incapaci si possono controllare e manipolare facilmente.Episodi come questi alimentano forte nei cittadini il dubbio di essere governati da una banda di inetti!