LA VOCE DI KAYFA

ALFANO E IL PARTITO DEGLI ONESTI DI Là DA VENIRE


 Quando il 2 luglio 2011 fu acclamato Segretario del PDL, Angelino Alfano s'impegnò pubblicamente a lavorare affinché il PDL diventasse il partito degli onesti. A quasi un anno e mezzo di distanza da quella dichiarazione dirompente, a seguito degli scandali nelle giunte regionali di Lazio e Lombardia che hanno visto l'arresto di rappresentanti di spicco del PDL - rispettivamente per peculato il capogruppo PDL alla Regione Lazio Franco Fiorito, per voto di scambio con la ndrangheta l'assessore alla Casa della giunta Formigoni Domenico Zambetti – in una recente dichiarazione, rispondendo a Daniela Santanché che nel PDL vorrebbe rottamare tutti, inclusi i vertici, Alfano ha risposto con un nuovo impegno solenne: "Siamo il partito degli onesti, sosteniamo pienamente il ddl anti corruzione del governo, e cacceremo dal partito ladri di galline e gaglioffi".Nonostante le apprezzabilissime e condivisibili intenzioni di Alfano che dovrebbero estendersi a tutto il mondo della politica italiana, centrosinistra incluso, a far sorgere qualche dubbio che le parole del Segretario non fossero altro che uno strumento per far colpo sulla platea è la lettera inviata il 6 agosto 2012 dall'allora consigliere regionale del Lazio Francesco Battistoni a Berlusconi, Alfano e Verdini in cui li si avvertiva delle spese pazze di Fiorito con i soldi pubblici.Possibile che un Segretario di partito il quale, a parole, ci tiene così tanto a cacciare dal movimento ladri di galline e gaglioffi per farne il partito degli onesti, trascuri una missiva  in cui si denuncia senza mezzi termini il marcio dilagante all'interno del suo partito e non intervenga per porvi fine?