LA VOCE DI KAYFA

PRIMARIE PDL, CANDIDATI O APOSTOLI?


 A quanti definivano il PDL “partito di plastica” perché, a loro dire, costruito da Silvio Berlusconi a propria immagine e somiglianza, dunque totalmente sottomesso alla sua volontà e ai suoi umori, illustri rappresentanti del centrodestra rispondevano che la decisione di indire anche nel PDL le primarie per la scelta del candidato premier alle prossime politiche, dopo il passo indietro di Berlusconi a ricandidarsi, sconfessava i detrattori del partito dimostrando come anche il PDL fosse un partito vero in cui ci si poteva confrontare, discutere e criticare la visione politica del leader. Paradossalmente l'alto numero di candidati alle primarie del PDL – al momento dodici – più che confermare quanto forte fosse il tasso di democrazia in quel partito, testimonierebbe invece quanto lo fosse il senso di repressione, e forse di depressione, che affliggeva vari esponenti schiacciati dalla preponderante, ma vincente, presenza del cavaliere, i quali, finalmente liberi da quello “spettro” ossessivo, come “prigionieri” che si scoprono di colpo liberi di poter andare dove gli pare, non perdono l'occasione di candidarsi per dimostrare a se stessi, più che all'opinione pubblica, la propria esistenza politica.Tuttavia un dubbio ci coglie: essendo il numero dei candidati alle primarie del PDL dodici come quello degli apostoli di Gesù, non è che implicitamente si vuole affermare la natura messianica del cavaliere?E in tal caso chi fungerà da Giuda?