LA VOCE DI KAYFA

DA GILETTI BERLUSCONI Dà IL VIA ALLA RECITA IN VISTA DI SANTORO?


 Ieri per puro caso ho avuto modo di assistere alla partecipazione di Berlusconi al programma di Giletti su Rai Uno, i Protagonisti. Contrariamente a quanto pensassi, devo dare atto al conduttore, non certo giornalista d'assalto, di aver saputo tenere saldamente in pugno il programma evitando, com'era successo la settimana precedente dalla D'Urso, che il cavaliere tracimasse verbalmente come un fiume in piena, inondando col suo pensiero le menti degli spettatori senza che nessuno si premurasse di porre degli argini contraddicendolo per evitare che eventuali messaggi subliminali presenti nelle sue parole plagiassero in chiave elettorale a favore del centrodestra quanti in quel momento erano davanti alla televisione. Per ben quattro volte il cavaliere, infastidito dall'incedere garbato ma deciso di Giletti che gli chiedeva di non esondare nelle risposte lasciando che al dibattito intervenisse anche Massimo Franco del Corriere della Sera, ha minacciato di abbandonare la trasmissione se non gli si concedeva la possibilità di spiegare agli elettori quale fosse, a suo dire, la realtà dei fatti senza interromperlo, accusando Giletti di fare disinformazione e Franco, reo di avergli chiesto perché prima candida Monti e poi lo attacca, d'essere una pedina del Corriere coprotagonisti del complotto ordito ai suoi danni dall'Europa e dalla Germania per indurlo a dimettersi a favore di Monti. Placatosi, il cavaliere non ha perso l'occasione di ironizzare raccontando di avere avuto un incubo durante la notte: aveva sognato un Monti Bis con Ingroia alla Giustizia, Fini, attuale Presidente della Camera, alle fogne; la Bindi in un posto che non aveva il coraggio di svelare... Immaginatevi cosa sarebbe successo se un rappresentante del centrosinistra si fosse permesso di ironizzare volgarmente sul Presidente della Camere in quota PDL e su una deputata del PDL o di un suo partito alleato. C'è da scommettere che i vari Gasparri, Quagliariello, Cicchitto, Santanché avrebbero fatto, giustamente, il diavolo a quattro chiedendo pubbliche scuse da parte del responsabile delle offese. Viceversa nel PDL nessuno han stigmatizzato le battute dell'ex premier, almeno quella sulla Bindi oggetto di scherno prediletto dal cavaliere per la sua poca avvenenza. Nemmeno un accenno di critica da parte delle signore del centrodestra che evidentemente apprezzano il modo di intendere la figura femminile che ha il cavaliere. Dal canto suo il Presidente del Senato Schifani ha criticato le parole rilasciate da Monti in conferenza stampa dove il Premier ha ammesso di avere difficoltà a comprendere la linearità del pensiero di Berlusconi il quale un giorno si dice contrario al governo tecnico e poi il giorno successivo gli chiede di federare i moderati garantendogli il proprio appoggio. Particolare non secondario dell'intervista di ieri che tradisce lo stato d'ansia e di confusione del cavaliere è stato il farfugliare di Berlusconi prima di pronunciare correttamente la parola “pedissequamente” per indicare la sottomissione di Monti alla Merkel. Per un gran comunicatore come lui una sbavatura del genere è inammissibile! Senza contare che, nell'enfasi di attaccare Monti, indirettamente ha offeso tutti coloro che svolgono un lavoro intellettuale in quanto ha dichiarato che, essendo professore, Monti non ha mai lavorato. Dall'esito dell'intervista di ieri possiamo dedurre che se davvero il cavaliere il 10 di gennaio andrà da Santoro, dove troverà un forte contraddittorio che lo rintuzzerà senza troppi scrupoli, è presumibile che la sua presenza non durerà fino alla fine della trasmissione. Ma forse è proprio questo l'obiettivo del cavaliere, sparigliare i giochi facendosi passare per vittima; accusando pubblicamente la “sinistra” di non essere democratica in quanto non dà modo agli avversari di raccontare la verità costringendoli ad alzarsi e andare via. Buon Natale!