LA VOCE DI KAYFA

NEL GIORNO DELLA MEMORIA LA MEMORIA DI BERLUSCONI VA IN TILT


 La presenza in Italia e all'estero di gruppi neofascisti e neonazisti che precettano nelle loro fila adolescenti dalla idee politiche molto confuse - come il caso della sezione di Casapound a Napoli i cui appartenenti pare avessero in programma di violentare una studentessa universitaria perché ebrea o di incendiare un oreficeria perché il proprietario era ebreo – non può stupire se al mondo ci sono leader politici che non si fanno scrupoli di spendere una buona parola per Hitler, Mussolini e tanti altri dittatori condannati dalla storia in una sorta di apologia del fascismo e del nazismo come ha fatto domenica Silvio Berlsuconi il quale, proprio nel giorno della memoria, all'uscita dal museo della Shoa che si era appena inaugurato a Milano, non s'è fatto scrupoli di dichiarare “Il fatto delle leggi razziali è la peggior colpa di Mussolini che per tanti altri versi invece aveva fatto bene”. Sarebbe il caso qualcuno ricordasse al cavaliere che la Costituzione condanna qualunque affermazione abbia il sapore di apologia del fascismo. Tuttavia, se consideriamo che ad aprile del 2011 il PDL presentò al Senato un ddl per abolire il reato di apologia del fascismo, la frase di Berlusconi su Mussolini, più che una battuta infelice come l'ha definita il Presidente del Consiglio Monti, svelerebbe quello che è l'intimo pensiero del cavaliere su come deve agire chi governa, chiarificando la sua sofferenza verso la Costituzione che, a suo dire, riduce praticamente a a zero i poteri del Premier, e verso la stampa e l'informazione in generale che il suo governo voleva zittire rispolverando la legge bavaglio, andando contro uno dei capisaldi del nostro ordinamento costituzionale – la liberta d'opinione e d'informazione - sancito dall'articolo 21 della Costituzione in cui si afferma testualmente Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Preoccupa che i fantasmi di quel ventennio della nostra storia che in tanti vorremmo dimenticare per sempre vengano rianimati quasi con rimpianto da uno dei principali candidati alla Presidenza del consiglio per la prossima legislatura!