LA VOCE DI KAYFA

ABOLIZIONE DELL'IMU: CHI È IN AFFITTO NON CI GUADAGNA NULLA, ANZI...


 Come da copione, anche per questa campagna elettorale le promesse dei partiti, senza alcuna distinzione di schieramenti, vertono essenzialmente su un radicale taglio delle tasse. Nessuno escluso si esime da queste proposte allettanti. Perfino il rigido Mario Monti - accusato di aver impoverito gli italiani con un aggravio fiscale da quegli stessi partiti che per un anno ne hanno sostenuto il governo e le scelte impopolari quali la modifica del sistema pensionistico, quella dell'articolo 18 dello statuto dei lavoratori, l'imposizione dell'IMU sulla prima casa, (a onore del vero prevista dall'ultimo governo Berlusconi e attuata da quello dei tecnici per tenere fede agli impegni presi con l'Europa) – non esclude, se vincesse le elezioni, di rimodulare l'IMU e ridurre nel tempo le tasse per favorire i cittadini. Stupisce che in tutto questo bailamme di promesse, alcune davvero surreali come il 4 milioni di posti di lavoro promessi da Berlusconi, nessuno abbia fatto notare ai diretti interessati che molte di queste sono antidemocratiche, in particolare l'abolizione e l'ipotetica, immediata restituzione dell'IMU 2012 di matrice berlusconiana. È vero che, essendo l'IMU la tassa sulla prima casa, abolendola si agevolano quei milioni di italiani proprietari dell'appartamento in cui vivono. Ma è altresì vero che, essendoci in Italia altrettanti milioni di cittadini che non possiedono nemmeno la prima di casa, e dunque vivono in affitto, spesso in nero e pagando mensili esorbitanti, a costoro l'abolizione dell'IMU non porterà alcun beneficio economico. Anzi, paradossalmente, causerebbe loro non pochi problemi con i proprietari che, vedendosi aumentare l'aliquota sulla seconda e terza casa, non esiterebbero a chiedere un aumento dell'affitto, magari in nero, per sopperire all'aggravio fiscale cui saranno sottoposti se, com'è presumibile, abolendo l'IMU, automaticamente seguirà un incremento delle aliquote fiscali sulle altre case che si posseggono. Ma ai partiti tutto ciò interessa ben poco. Per loro l'unica cosa importante è gettare fumo negli occhi degli italiani con promesse da marinai. Ma questa volta molta gente sembra non abboccare all'amo. A testimoniarlo sono sia le piazze affollate in cui Grillo fa campagna elettorale, sia i sondaggi che danno il M5S in crescita esponenziale nelle preferenze degli elettori! Il presunto successo elettorale del comico genovese non deriverebbe dal suo populismo ma dalla inefficienza e inaffidabilità della politica di professione che, dopo aver portato il paese allo sfascio, pretende di avere le soluzione per risanarlo. Quale ammalato, giunto a un passo dalla morte per colpa dell'incompetenza dei medici che lo curavano, sarebbe tanto stupido da affidarsi a quegli stessi medici per guarire?