LA VOCE DI KAYFA

LA VOCE DELLE PIAZZE SOVRASTA QUELLA EFFIMERA DEI SONDAGGI


 A meno di cinque giorni dalle elezioni, è sempre più evidente che, qualunque schieramento vincerà, il vero vincitore sarà il M5S. A dirlo non sono i sondaggi, i cui esiti per legge non si posso divulgare nelle ultime due settimane di campagna elettorale, ma le piazze affollate di gente che accorre in massa per ascoltare, applaudire, osannare Beppe Grillo, padre fondatore con Casaleggio e leader indiscusso del M5S. Seppure è improbabile che il M5S possa vincere le elezioni, ma mai dire mai, è assolutamente certo che il movimento si affermerà tra le prime tre forze politiche del Paese, garantendosi una nutrita rappresentanza in Parlamento che avrà il potere di sparigliare i giochi in qualunque momento. Anche se tardi, presa coscienza di questa eventualità, i principali partiti stanno iniziando a mostrare un crescente interesse verso il movimento, non trascurando la possibilità, una volta al governo, di allearvisi per rimpinguare le proprie forze in maniera da vanificare l'opposizione. A riguardo è stato chiaro Bersani ipotizzando di fare scouting tra i grillini per rafforzare la maggioranza nel momento in cui il centrosinistra dovesse vincere e governare. Viceversa Berlusconi, man mano che si avvicina la fatidica data, tende sempre più a screditare verbalmente Grillo lasciando presumere che i suoi personalissimi sondaggi, più che accreditare il sorpasso del PDL sul PD, affermerebbero quello del M5S sul PDL, relegando al terzo posto il suo partito, e dunque il suo attacco al comico genovese sarebbe una forma di difesa nella speranza di scoraggiare quei tanti indecisi propensi a votare M5S. Dacché l'affermazione politica del M5S era considerata dai soloni del giornalismo italiano, in particolare da quelli schierati a sinistra, impossibile, pura fantapolitica, a pochi giorni dal voto sembra una realtà ben radicata nell'umus elettorale. Quelle migliaia di persone che gioiosamente si uniscono in coro a Grillo per mandare a quel paese i politici di vecchio stampo, sono il sintomo che una buona fetta della società italiana è stanca di una politica stantia, fatta di parole e promesse a effetto che non ritrovano alcun riscontro all'indomani del voto; sostituite da manovre finanziarie sempre più onerose per i cittadini, in particalare per i ceti più deboli. Meglio affidarsi a chi racconta barzellette per mestiere, ma mostra di occuparsi seriamente dei problemi della gente raccogliendo firme per indire referendum che aboliscano i privilegi dei politici e liberino le istituzioni da chi ha la fedina penale macchiata, ma di cui le istituzioni non tengono conto commettendo un reato contro la Costituzione, anziché dare credito a chi, dovendo per mestiere occuparsi dei problemi dei cittadini, racconta invece storielle sconce o usa metafore colorite; promettendo di avere la ricetta giusta per salvare l'Italia dopo averla malamente affondata!