LA VOCE DI KAYFA

L'ENTUSIASMO PER LA RIMONTA OBLIA LA REALTà AD ALFANO E C.


Nonostante alle elezioni il PDL abbia preso quasi il 17% di voti in meno rispetto alle politiche del 2008, l'entusiasmo di Berlusconi e dei suoi uomini è comprensibilmente alle stelle dato che a novembre i sondaggi assegnavano al centrodestra poco più del 10% di preferenze. In previsione della disfatta elettorale, considerando il balzo del PD nei sondaggi per merito delle primarie che avevano decretato Bersani candidato premier del centrosinistra, anche nel PDL si iniziò a valutare seriamente la possibilità di indire le primarie per eleggere il capo della coalizione. Non appena Alfano confermò che le primarie si sarebbero fatte, un numero impressionate di persone si candidò alla guida del PDL raggiungendo la ragguardevole cifra di dodici candidati. Ma, come il Dio della Bibbia, l'ira di Berlusconi si abbatté sul popolo che lo stava rinnegando. Il cavaliere disse che non avrebbe scucito un soldo per l'allestimento delle primarie; che i soldi li avrebbero dovuti cercare da un'altra parte. A quel punto, per l'ennesima volta Alfano fu costretto a sottomettersi alla volontà del capo e, smentendo se stesso, dichiarò che le primarie non si sarebbero fatte. Annunciando che il candidato premier per il centrodestra sarebbe stato Silvio Berlusconi! Fu solo per volontà della Lega Nord che il cavaliere dovette ridimensionare le proprie ambizioni politiche: Maroni e c. furono categorici, si sarebbero alleati col PDL a patto che il candidato premier non fosse stato Berlusconi. Costringendolo a dirottare le proprie velleità post elettorali, nel caso di una insperata vittoria, al ruolo di Ministro dell'Economia. Fatti gli accordi, Berlusconi iniziò la campagna elettorale dando vita a un tour de force televisivo senza precedenti. Andando perfino da Santoro, riuscendo nell'ardua impresa di ribaltare le aspettative. Rimontando quasi 13 punti al PD, ottenendo il risultato che oggi è sotto gli occhi di tutti. Ma non essendo Berlusconi un ragazzino è presumibile che questa sia la sua ultima campagna elettorale; che anche lui sarà costretto a cedere il passo all'età incalzante. Del resto il malessere accusato durante un comizio e i tanti bicchieri d'acqua bevuti a Ballarò e dall'Annunziata mentre rispondeva alle domande dei giornalisti sono un visibile segno di stanchezza. Avendo il cavaliere quasi ottant'anni, è impensabile che in futuro possa sottoporsi allo stress psicofisico di un'altra campagna elettorale. In virtù dell'inesorabilità del tempo, c'è da chiedersi se il suo successore, probabilmente Alfano, avrà lo stesso appeal sull'elettorato di centrodestra? La sensazione, condivisa da più parti, è che il PDL e il centrodestra italiano sono Berlusconi dipendenti; che senza il cavaliere non sono in grado di andare da nessuna parte. Di conseguenza non sarebbe il caso che Alfano e c. smorzassero gli entusiasmi per l'inatteso successo, smettendo di pensare a vincere le prossime elezioni, e si adoperassero per trovare un valido sostituto del cavaliere, o pensare a cosa faranno da grandi quando lui non ci sarà più? Belusconi le elezioni le ha vinte, loro le hanno perse ma non se ne rendono conto!