LA VOCE DI KAYFA

COPPA AMERICA A NAPOLI: GLI INTERESSI PREVALGONO SUL BUONSENSO


 Era un illuso chi sperava che, dopo il crollo dell’ala di un palazzo alla Riviera di Chiaia a Napoli e lo sgombero di altri edifici adiacenti per cedimenti strutturali causati dai lavori della linea 6 della metropolitana, le istituzioni locali avessero fatto prevalere il buonsenso rinunciando alle regate della Coppa America previste nel golfo di Napoli dal 16 al 21 aprile prossimi. Essendo stata interdetta al traffico per motivi di sicurezza la zona della Riviera, è stata riaperta alle auto Via Caracciolo teatro nella seconda metà di aprile delle prestigiose regate. Mancando all’evento poco più di un mese, a breve bisognerà allestire in Villa Comunale il villaggio che ospiterà gli stand degli equipaggi, i box in cui alloggeranno i catamarani e, a ridosso del mare, le strutture di sostegno per gli scafi, gli atleti e le delegazioni. Per fare tutto ciò è necessario che Via Caracciolo sia sgombra dal traffico. Ergo, vista la situazione critica della viabilità nella zona del crollo, prospiciente quella interessata dall'evento, come e dove si pensa di far defluire il traffico senza arrecare ulteriori disagi ai cittadini che, già in condizioni di normalità, vivono difficoltà inenarrabili per spostarsi da un punto all’altro della città sia in auto che con i mezzi pubblici, e a chi è impegnato per ripristinare al danno provocato dalla scelleratezza umana? É sicuro far confluire decine di migliaia di persona verso una zona che, a detta di esperti, al momento ha un sottosuolo fragilissimo a causa dell'ampio lago che vi si è creato per via degli scavi sotterranei? Avendo perso totalmente fiducia nei politici, nelle istituzioni e nei mezzi di informazioni tendenti a tutelare interessi di partito, e quindi a dare le notizie in base a una linea precostituita a tavolino più che attenersi con obiettività alla realtà, l'uomo della strada si domanda se si può escludere a priori che la reiterata pressione prodotta sulla superficie della strada in quella zona dalle tante persone che vi transiteranno durante la manifestazione o vi sosterranno per godersi i piaceri del “villaggio” non ne acuisca ulteriormente e irrimediabilmente la fragilità? Chi si assume la responsabilità di garantire che tutto è sotto controllo? Quelle stesse persone della Regione che approvarono i lavori della linea 6 alla Riviera con Decreto n. 343 del 18.03.2010 - seppure dagli uffici dell'Ente, in data 10 marzo 2009, risultasse smarrito lo studio di impatto ambientale e i lavori erano già iniziati da anni -, il Comune, la Provincia, la Camera di Commercio o gli organizzatori americani? Quando una situazione alimenta una serie infinita di dubbi e di domande, non significa che manca di chiarezza per cui va chiarita subito prima che sia troppo tardi?