LA VOCE DI KAYFA

PAPA BERGOGLIO E GLI ESPERTI DEL GIORNO DOPO


 Così come accadde per l'inatteso esito elettorale di febbraio – la cui imprevista, seppure probabile stando ai sondaggi, affermazione del M5S di Grillo come primo partito italiano - sconfessò le più rosee previsioni dei soloni del giornalismo italiano, altrettanto ieri ha sorpreso tutti l'elezione a Papa dell'argentino Bergoglio che ha scelto di chiamarsi Francesco. Per l'ennesima volta l'esito finale di un evento sul quale, nell'attesa si verificasse, si è scritto e detto tutto e il contrario di tutto, ha stroncato senza appello le articolate previsioni di quanti, dall'indomani delle dimissioni di Benedettto XVI, avevano scritto fiumi di inchiostro o proferito articolate spiegazioni dai salotti televisivi e radiofonici, ipotizzando chi sarebbe stato secondo loro il nuovo pontefice motivandone il perché con una tale sicumera quasi avessero un informatore all'interno del Vaticano che li aggiornasse quotidianamente sugli sviluppi. Ora che, per la prima volta nella millenaria storia della chiesa, sul soglio pontificio siederà un Papa né italiano né europeo ma d'oltreoceano, ecco che quegli stessi signori, che fino a ieri mattina accreditavano come probabile nomina quella del cardinale Scola, dalle prime pagine dei loro giornali o attraverso gli schermi televisivi e gli altoparlanti della radio salutano con enfasi l'avvento di Bergoglio; adducendo strutturate e saccenti spiegazioni che cancellano in un solo colpo, quasi non lo avessero mai scritto e detto, quel che avevano asserito fino a ieri mattina. Dando l'impressione che, seppure non l'avessero mai nominato, l'elezione di Bergoglio era prevedibilissima in quanto nel precedente conclave il cardinale argentino arrivò secondo dietro Raezinger, vestendo gli irriducibili panni da esperti del giorno dopo. Benvenuto Santità!