LA VOCE DI KAYFA

IL CUORE DI NAPOLI NON BATTE PER GLI SFOLLATI DI CHIAIA


 Nessuno mette in discussione l'alto valore simbolico e culturale di Città della Scienza, rasa al suolo da un incendio doloso la sera di lunedì 4 marzo, per la cui immediata ricostruzione si stanno attivando le istituzioni locali e nazionali, investendo milioni di euro; gruppi di cittadini hanno costituito comitati per la raccolta fondi; le scuole e altri luoghi pubblici e privati stanno facendo collette per raccogliere soldi da devolvere alla riedificazione del museo scientifico. Addirittura l'ex calciatore del Napoli e capitano della nazionale campione del mondo in Germania 2006, Fabio Cannavaro, ha intenzione di organizzare la sua partita d'addio al calcio al San Paolo per versare l'incasso a Città della Scienza. Tuttavia credo che questa corsa alla solidarietà per il polo museale sia un'offesa verso coloro che la mattina di quello stesso infausto giorno hanno perso, speriamo provvisoriamente, la casa a seguito del crollo parziale di un palazzo alla Riviera di Chiaia dovuto ai lavori della linea 6 della metropolitana e allo sgombero di altri a ridosso del dissesto. Accolti in diversi alberghi cittadini, gli sfollati dovrebbero restarvi fino al 21 marzo. Dopo quella data, per loro non si sa cosa accadrà. Possibile che tutti si adoperino concretamente per ricostruire Città della Scienza, lasciando in balia dell'incertezza centinaia di persone vittime né di un disastro naturale né della criminalità organizzata ma, quasi certamente, dell'incuria umana? Non sarebbe più giusto pensare prima a risolvere i problemi degli sfollati della Riviera e poi a ricostruire Città della Scienza? Non si è sempre detto che Napoli è la città del cuore? Possibile che questo cuore batta per Città della Scienza mentre invece abbia smesso di palpitare per il suo popolo?