LA VOCE DI KAYFA

BEPPE IL CAMBIAMENTO È INIZIATO, NON BLOCCARLO PER UN CAPRICCIO


 Riesce difficile immaginare quali siano le offerte oscene fatte dai montiani al PDL, come ha dichiarato Maurizio Gasparri, per sostenere la rielezione di Renato Schifani alla presidenza del Senato, dato che il leader del centrodestra, Silvio Berlusconi, ha due condanne in primo grado, una per frode fiscale e un'altra per la pubblicazione su Il Giornale dell'intercettazione telefonica Fassino-Consorte per la vicenda UNIPOL; nonché un processo in corso per prostituzione minorile e un rinvio a giudizio immediato per la presunta compravendita nel 2006 di parlamentari dalla maggioranza all'opposizione per fare cadere il secondo governo Prodi. Senza contare i tanti, troppi, parlamentari del centrodestra che, malgrado l'operazione liste pulite voluta da Alfano prima delle elezioni, hanno problemi con la giustizia. Piacerebbe conoscerle queste offerte oscene che hanno così tanto indignato un partito dalle virtù immacolate... Il punto è che la forte presenza numerica dei rappresentati del M5S alla Camera e al Senato ha letteralmente rotto gli equilibri politici garantiti dal bipolarismo centrosinistra-centrodestra istauratosi non appena Berlusconi scese in campo nel 94 con Forza Italia. La conferma è l'elezione a Presidente del Senato dell'ex procuratore antimafia Piero Grasso, neoeletto nelle fila del PD, con il sostegno di alcuni grillini, dopo quella alla Camera di Laura Boldrini di SEL, entrambi appartenenti al centrosinistra. Vedere che alcuni membri del M5S hanno disobbedito al diktat imposto da Grillo di non sostenere al ballottaggio il candidato del PD votando scheda bianca, significa per il PDL rischiare di ritrovarsi a combattere contro i mulini a vento ogniqualvolta vorrà fare ostruzionismo a un presunto governo Bersani in quanto non si può escludere che anche in altre occasioni qualche grillino, scosso da un moto di coscienza, pur di non darla vinta a Berlusconi, appoggi il governo di centrosinistra con buona pace di Grillo. E dispiace che il leader del M5S si arrabbi con alcuni dei suoi per non essersela sentita di rischiare di far sedere nuovamente sulla poltrona più importante del Senato chi è stato indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, (procedimento per cui è stata poi chiesta l'archiviazione di Schifani dagli stessi pm inquirenti perché non hanno trovato elementi tali a sostegno della loro ipotesi accusatoria). L'alternanza Schifani-Grasso ha un forte valore simbolico per tutti quei cittadini che hanno votato M5S auspicando in una politica migliore. Anziché lanciare anatemi contro chi avrebbe tradito gli impegni presi con gli elettori – che prevedevano come punto principale di “mandarli a casa” in riferimento ai politici che siedono in Parlamento da una vita e hanno portato l'Italia al collasso finanziario - Grillo farebbe bene ad accendergli un cero perché, con il loro sostegno a Grasso, i presunti dissidenti hanno lanciato un forte segnale di cambiamento al paese in barba agli inciuci tra partiti. L'appoggio al candidato del PD ha metaforicamente “mandato a casa” Schifani, in perfetta linea con gli impegni presi dal M5S in campagna elettorale. È comprensibile che a Grillo dia fastidio aver fatto un favore a Bersani, dopo che in campagna elettorale i due se ne erano dette di tutte i colori. Ma fino a quando il M5S non occuperà la maggioranza degli scranni parlamentari, è naturale che il movimento faccia sentire il suo peso numerico appoggiando quelle proposte a lui gradite, in perfetta sintonia con la politica delineata da Grillo. Stia sicuro Grillo che gli elettori del M5S approvano il comportamento di quei senatori grillini che hanno votato Grasso perché con il loro voto hanno lanciato un forte segnale che a casa li si può mandare per davvero. L'indignazione dei leader e dei parlamentari del centrodestra per l'elezione dell'ex procuratore antimafia e il loro sarcasmo contro i grillini - “benvenuti nella casta” - sono la conferma che la paura di andare a casa per mano del M5S serpeggia nell'aula parlamentare. La pulizia è incominciata, Grillo non la blocchi per capriccio!