LA VOCE DI KAYFA

GRILLO NON LO DIMENTICHI, GLI ITALIANI ALLA QUANTITà PREFERISCONO LA QUALITà


 Non appena eletti rispettivamente Presidente della Camera e del Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso hanno proposto la riduzione del 30% dei loro stipendi e di tutti i parlamentari, unitamente a quelli dei commessi che lavorano nelle due camere da concordarsi coi sindacati per dare un segnale forte ai cittadini. A loro ha subito replicato Beppe Grillo dichiarando che il taglio dovrà essere del 50%. Con tutto il rispetto per i neo presidenti e per il leader del M5S, ascoltando le loro dichiarazioni di sobrietà la sensazione è che la politica non abbia compreso che gli italiani non sono scandalizzati tanto dall'enormità dello stipendio medio di un deputato – - circa 144 mila euro all'anno, 12 mila euro al mese – quanto dell'inefficienza dimostrata dalla politica nel corso degli ultimi 20 anni che ha portato il paese al baratro finanziario. Poiché la paga di un lavoratore dovrebbe essere proporzionata alle mansioni che ricopre e alla qualità con cui le svolge, chi è preposto con mandato elettorale alla guida e alla tutela dello Stato, dunque al servizio dei cittadini che gli pagano lo stipendio attraverso le tasse, presumibilmente tutti quei soldi è giusto li guadagni a patto che faccia al meglio il proprio lavoro. Viceversa non ha senso che percepisca una simile paga se il paese di cui gli è affidata la tutela va allo sfascio essendo ciò sintomo della propria incapacità a gestire la cosa pubblica. Che i parlamentari si dimezzino lo stipendio, dimostrando di voler condividere coi cittadini il momento di crisi che il paese sta vivendo, va benissimo a patto che svolgano al meglio le proprie funzioni. Che i signori onorevoli e senatori si dimezzino lo stipendio e poi lo Stato continua ad andare allo sfascio, sarebbe solo l'ennesima presa per i fondelli di un popolo il quale, votando per un terzo M5S, ha tacitamente detto alla politica di lungo corso, ossia a quei politici che, a vario titolo nel corso degli anni, siedono in Parlamento da almeno trent'anni, di essere stanchi di loro. Non lo dimentichi Grillo, alla “quantità” il popolo esige la “qualità”!