LA VOCE DI KAYFA

GRILLO E IL RISCHIO BOOMERANG


 Spero davvero che Beppe Grillo sappia quel che sta facendo. Malgrado nel suo ultimo post, FIGLI DI NN, il leader del M5S spieghi chiaramente i motivi del suo rifiuto ad appoggiare un governo targato PD o qualsiasi altro partito, mi chiedo se la fiducia che ripone nei giovani - secondo lui coloro che manderanno a casa i vecchi partiti che per venti anni hanno governato alternatamente il paese mandandolo a puttane; gravando sulle spalle delle nuove generazioni l'insopportabile peso di un debito pubblico che iniziano a pagare già da quando nascono, privandoli di qualsiasi speranza per il futuro – non vada al di là di quelle che potrebbero essere le reali aspettative. Che nel nostro paese la condizione giovanile sia drammatica, lo sanno benissimo quanti come me hanno dei figli adolescenti. Che in virtù di questo dramma, i protagonisti si ribelleranno al sistema facendo tabula rasa dei vecchi partiti dando credito assoluto al M5S nella prossima tornata elettorale, ho più di un dubbio. Non perché non credo che i giovani siano capaci di tanto, ma perché molti di loro che hanno votato M5S, tra cui il mio primogenito, non riescono a spiegarsi del perché, pur avendone la possibilità grazie ai numeri che gli consentirebbero di fungere da ago della bilancia in Parlamento facendo e disfacendo qualsiasi governo cui desse l'appoggio, si ostini a restare fuori dai giochi, lasciando che il paese, e dunque le sorti degli italiani, continuino a restare nelle mani dei soliti noti. Già le diatribe interne al M5S dovute all'elezione di Pietro Grasso alla presidenza del Senato grazie a 16 senatori grillini - anziché astenersi, disobbedendo agli ordini di scuderia avevano dato la preferenza al candidato del PD - avevano suscitato perplessità in molti elettori del M5S, (se poi Grasso fosse davvero il male minore rispetto a Schifani è un altro discorso). Non dare la fiducia a un governo Bersani, lasciando che si realizzi il temuto inciucio PD/PDL potrebbe rivelarsi un boomerang per Grillo e il suo movimento. Molti che l'hanno votato, dopo averlo ascoltato con entusiasmo in piazza, non sanno cosa sia internet e dunque non hanno la possibilità di andare a leggere sul suo blog le motivazioni dell'ostinato diniego a qualunque forma di compromesso con gli altri partiti. Chi invece sul blog di Grillo ci va spesso ha difficoltà, probabilmente perché a corto di cervello, a capirne esattamente le ragioni. Forse perché dovendo essere breve, un post non è indicato per spiegare ciò che invece richiede delle approfondite argomentazioni e dunque qualche pagina invece di mezza. Del resto i comizi di Grillo non duravano un battito di ciglia... Almeno Beppe andasse in televisione a spiegare le proprie ragioni. Molti suoi elettori, soprattutto giovani, si stanno già pentendo di averlo votato!