LA VOCE DI KAYFA

GRILLO È NEL MIRINO DELLA MAFIA MA NESSUNO LO DICE


 Che l'informazione italiana fosse ammalata di faziosità, purtroppo non lo scopriamo ora. A testimoniarlo una volta di più è l'atteggiamento bipartisan con cui i giornali e le televisioni schierati a destra e a sinistra tendono a evidenziare o a ridicolizzare quelle che, a loro dire, sono le pecche e le contraddizioni del M5S. Mentre praticamente tacciono o minimizzano sulle implicite minacce di morte fatte dalla mafia a Beppe Grillo, cui si fa riferimento in una lettere anonima diretta al Pm palermitano Nino Di Matteo in cui si afferma “Questo Paese non può finire governato da comici e da froci”. Per gli inquirenti non ci sono dubbi, i soggetti indicati sarebbero il Presidente della Sicilia Rosario Crocetta o quello della Puglia Nichi Vendola, omosessuali dichiarati, mentre il comico Beppe Grillo! La minaccia è ritenuta talmente attendibile che i Ros e la Digos hanno aumentato la sorveglianza a Grillo il quale rifiuta la scorta che non gli può essere imposta non ricoprendo alcun ruolo istituzionale. Al di là della condivisione o meno delle politiche del M5S, solo pensare che Grillo potenzialmente è diventato un obiettivo della mafia è la tacita testimonianza che la presenza in Parlamento del suo movimento è invisa alla criminalità organizzata in quanto le impedirebbe di continuare allungare le mani sulle istituzione, piazzando persone a lei gradite in ruoli strategici per gestire le commesse delle grandi opere e impadronirsi del denaro pubblico. Da sola questa considerazione conferma che il M5S rappresenta davvero un'anomalia nel panorama della politica italiana - giustificando l'intransigenza di Grillo a non allearsi con alcun partito di vecchio stampo - e dovrebbe indurre il mondo dell'informazione italiana e tutti noi che critichiamo Grillo per la sua ostinazione a non voler fare alleanze con il Pd a nutrire un minimo di rispetto e considerazione in più per il M5S e il suo leader. Possibile che la stessa solidarietà che fu espressa in maniera bipartisan a Belpietro per essere stato vittima di un attentato, di cui non si è più saputo nulla perché quasi certamente falso, non meriti Grillo finito nel mirino della mafia perché vuole migliorare l'Italia? A meno che gli interessi della parrocchia d'appartenenza sono più importanti di quelli del paese...