LA VOCE DI KAYFA

ITALIA, LA TRISTE METAFORA DEL TITANIC


 Da quando nel 2008 a livello mondiale scoppiò la crisi economica, una delle metafore preferite dai commentatori per rappresentare la condizione del nostro paese era quella del Titanic, il gigantesco transatlantico affondato nel suo viaggio inaugurale il 15 aprile del 1912. In quella tragedia dei 2223 passeggeri, compresi i membri dell'equipaggio, se ne salvarono solo 706. Molti superstiti appartenevano ai viaggiatori della prima classe, molte vittime alla terza. In seconda classe ci furono perdite per circa il 50% quasi che un macabro destino si fosse divertito a selezionare equamente chi si dovesse salvare e chi invece no. Enormi perdite si contarono anche tra i membri dell'equipaggio a conferma che fino all'ultimo i marinai assistettero i passeggeri nel tentativo di metterli in salvo. A distanza di 5 anni da quel fatidico 2008 - contrariamente alle rassicurazione dell'allora Premier Silvio Berlusconi, per il quale l'Italia non rischiava nulla essendo il nostro sistema bancario solido, costretto poi a dimettersi nel 2011 perché le politiche economiche attuate dal suo governo si rivelarono incapaci di salvare il paese dal default finanziario col rischio di travolgere l'intera eurozona -, l'Italia sta attraversando la peggiore crisi economica dal dopoguerra ad oggi con un tasso di disoccupazione di oltre 6 milioni di italiani e con otto milioni di poveri. Nonostante questi dati agghiaccianti, l'impressione che si ha guardando quanto sta avvenendo nel panorama politico italiano è che i partiti di vecchio stampo (PD e PDL) anziché preoccuparsi di dare un governo al paese per traghettarlo fuori dai marosi della crisi, ridando speranza in un futuro migliore ai cittadini, indugino in personalissimi dialoghi per trovare una soluzione condivisibile che salvi loro le terga e tenga in “panchina” il M5S. Continuando ad inciuciare come erano soliti fare prima che l'esito elettorale rompesse gli equilibri cristallizzati da circa un ventennio, aprendo le porte delle stanze dei bottoni a una nuova forza politica inizialmente sbeffeggiata, poi sottovalutata, quindi disprezzata e infine corteggiata e osteggiata dall'intera classe politica e dai loro baciapile editoriali. Nello stesso tempo pero è anche vero che il M5S ha detto no alle lusinghe di Bersani costringendo il Segretario del PD a cambiare strategia, prendendo in seria considerazione la possibilità di trovare una convergenza con Berlusconi cosa che il leader del centrosinistra non avrebbe mai voluto fare. Tuttavia quella che apparentemente sembra essere una scelta di ripiego da parte di Bersani non lo sarebbe affatto visto che centrodestra/PDL e centrosinistra/PD hanno governato alternativamente negli ultimi 19 anni e dunque sono gli unici responsabili del naufragio del Titanic/Italia, seppure al momento dello scoppio della crisi al governo c'era Silvio Berlsconi che, con le sue ottimistiche affermazioni, dava l'impressione di un nocchiero che spinge la propria nave a frantumarsi su di un iceberg. Oggi i rappresentati del PD e del PDL sembrano tanti marinai pronti a calare in mare le scialuppe di salvataggio, come fecero quelli del Titanic, con la solo differenza che mentre i marinai del transatlantico perirono quasi tutti per cercare di salvare i passeggeri, questi del Titanic/Italia le scialuppe le stanno calando per salvare se stessi, politicamente parlando, e i loro amici banchieri e imprenditori, fregandosene della sorte dei passeggeri di seconda e terza classe che rimarranno a bordo quando la nave si inabisserà! Premettendo che mai come oggi sul Titanic/Italia la seconda classe, ossia il ceto medio, sta tendendo a scomparire trasferendosi in blocco in terza classe! In questo rincorrersi di metafore Titaniche, al momento il M5S con i sui continui dinieghi a collaborare col PD per formare il governo sembra assumere il ruolo della misteriosa nave, presumibilmente il Californian, che non intervenne in aiuto del Titanic seppure navigasse a vista del transatlantico. Speriamo che col passare del tempo il movimento di Grillo non assuma la connotazione del piroscafo Carpathia che giunse sul luogo del disastro quando era ormai troppo tardi! Contrariamente a quanto declama il poeta, il naufragar non è dolce in questo mar!