LA VOCE DI KAYFA

LETTA PREMIER... E LA FANTASIA PRENDE IL VOLO


 È inutile negarlo, l'elezione del Presidente della Repubblica – resa infelice per il modo drammaticamente claunesco con cui l'ha gestita il PD suicidandosi bocciando con i franchi tiratori i suoi stessi candidati - ha radicato nell'opinione pubblica la certezza che da sempre, praticamente dal lontano 1994 anno del primo governo Berlusconi, centrodestra e centrosinistra pubblicamente si scannano tenendosi per mano sottobanco si tengono facendo “affari” insieme. Questa ipotesi - che tanto ipotetica non è visto che ad avallarla è più di un rappresentante del PD chiedendosi perché il partito non abbia sostenuto la candidatura al quirinale di Rodotà, illustre uomo di sinistra, presentata dal M5S anziché cercare il sostegno di Berlusconi – apre la strada a una sequela di fantasiose tesi. Una di queste immagina che l'improvvisa discesa in campo di Berlusconi nel novembre 2012 - quando ormai il PDL era pronto a fare le primaria per decidere il candidato Premier del centrodestra – non fu susseguente ai sondaggi che davano il centrodestra perdente senza la candidatura del suo leader indiscusso, bensì perché i rilevamenti dicevano che il movimento di Grillo avrebbe sfiorato la vittoria e dunque rotto gli equilibri PD/PDL. Non potendo rischiare PDL che PD che i grillini si frapponessero tra di loro come un bastone tre le ruote, rompendo gli equilibri cementati da circa un ventennio, Berlusconi decide di ricandidarsi per far convergere sulla sua persona quei voti in più che hanno consentito al centrodestra di sfiorare la clamorosa vittoria elettorale. Nello stesso tempo questo fantasioso scenario spiegherebbe sia perché il PD dopo le dimissioni di Berlusconi nel novembre del 2011 non volle andare subito al voto seppure tutti i sondaggi dicessero che avrebbe stravinto, sia perché il suo leader abbia condotto una pessima campagna elettorale consentendo al centrodestra di recuperare quei punti che gli consentissero di affermarsi come secondo schieramento politico. Tutto questo pur di bloccare la strada alla stanza dei bottoni al M5S. Ora che Enrico Letta, vicesegretario dimissionario del PD e nipote di Gianni Letta braccio destro in politica di Berlusconi, ha avuto l'incarico di formare il nuovo governo ed ha espressa l'intenzione di aprire anche al PDL, la fantasiosa tesi si rafforza. Ma si sa, la fantapolitica trova il tempo che trova. Auguri al nuovo Premier e all'Italia!