LA VOCE DI KAYFA

IN ITALIA LA DEMOCRAZIA SCIVOLERà SULL'IMU?


 Da quando è nato il governo Letta, tanto si sta discutendo sull'abolizione dell'IMU sulla prima casa cui sarebbe intimamente legata la durata dell'esecutivo di “scopo” - alias governo delle larghe intese, alias del Presidente perché la collaborazione PD/PDL/Lista Civica è stata imposta da Napolitano come condicio sine qua non per farsi rieleggere - che, guarda caso, politicamente ricalca la struttura di quello tecnico di Monti. Mentre il PDL preme affinché il balzello venga del tutto tolto, minacciando di sfiduciare il governo e andare a elezioni anticipate; il Premier tergiversa, cercando soluzioni alternative, ad esempio una rimodulazione dell'imposta in base ai redditi. Non escludendo di modificare la legge Fornero sul lavoro che, anziché agevolare le assunzioni concedendo alle imprese la facoltà di licenziare per gravi motivi economici, a detta del neo Premier, ha ulteriormente inasprito l'ingresso nel mondo del lavoro soprattutto ai giovani. Avendo Letta fatto parte dell'eterogenea maggioranza che sostenne il governo Monti, approvando quella stessa legge Fornero che ora vorrebbe abolire sostituendola con incentivi fiscali per chi assumerà giovani, non si capisce perché, seppure turandosi il naso e magari anche gli occhi e le orecchie, all'epoca il PD di cui Letta è un importante dirigente la votò. Ritornando all'IMU sulla prima casa, la sua abolizione favorirebbe solo i proprietari di una sola casa mentre non porterebbe alcun beneficio a quanti ne posseggono più di una o sono in affitto. Questi ultimi addirittura verrebbero a trovarsi nella condizione di “cornuti e mazziati” visto che la cancellazione dell'imposta ridurrebbe il gettito di denaro nelle casse dei comuni costringendoli a compensare l'ammanco aumentando le tasse già esistenti o varandone altre. Per questa peculiarità l'abolizione dell'IMU, tanto cara a Berlusconi e c., può definirsi una manovra antidemocratica in quanto arrecherebbe vantaggi solo a una parte circoscritta della popolazione e svantaggi a tutti poiché il conseguente aumento delle imposte comunali non salverebbero nessuno. In uno Stato di Diritto un beneficio stabilito per legge tocca indistintamente tutti i cittadini. In difesa di tale principio costituzionale, Letta e il PD sapranno fronteggiare Berlusconi? O metteranno in discussione quella stessa Democrazia di cui sarebbero paladini, come risulta dall'acornimo del loro partito, pur di governare il più a lungo possibile?