LA VOCE DI KAYFA

LO STATISTA BERLUSCONI INCIAMPA NELLA GIUSTIZIA?


 Da profano in materia giuridica presumo che il rinvio a giudizio di una persona sia preceduto da un lavoro di indagine delle autorità di polizia previa autorizzazione della magistratura inquirente che, ritenendo quell'individuo probabile autore di un reato in base a una serie di indizi attendibili, autorizza gli investigatori a indagare su di lui con tutti gli strumenti leciti al fine di raccogliere quante più prove possibili per avvalorarne o meno la presunta colpevolezza. Dunque solo se il materiale investigativo conterrà prove sufficienti da far presumere l'esistenza di un reato, l'indagato verrà rinviato a giudizio. In fase processuale accusa e difesa dibatteranno al fine di dimostrarne la colpevolezza o l'innocenza. In presenza di questi fatti di natura squisitamente tecnica, la rabbia di Berlusconi e del PDL contro i giudici dei Tribunali di Brescia e di Milano – i primi hanno confermato in appello la condanna di Berlusconi a 4 anni di carcere più 5 di interdizione dai pubblici uffici emessa in primo grado nel processo Mediatrade in cui il cavaliere è imputato per evasione fiscale; i secondi dovranno confermare in primo grado la richiesta di condanna a 6 anni di carcere e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici del pm Ilda Bocassini per il cavaliere imputato di concussione e prostituzione minorile nel processo Rubi, o assolverlo -, evocare lo spettro della magistratura politicizzata che vuole azzerare politicamente il cavaliere per vie giudiziarie non convince visto che l'azione dei giudici si basa su quella antecedente delle autorità investigative cui spetta il compito di trovare le prove del reato. In tal senso è evidente che le prove raccolte dagli inquirenti sulla presunta colpevolezza del cavaliere devono essere presumibilmente tanto probanti da indurre un giudice a chiederne il rinvio a giudizio. A questo punto agitare lo spettro della magistratura politicizzata schierata contro Berluscuoni e organizzarle contro una protesta di piazza, come hanno fatto sabato a Brescia i rappresentanti del PDL, non assume i toni di una vera e propria azione sovversiva visto che la magistratura è un potere autonomo dello Stato? Che senso ha agitarsi tanto se stesso i rappresentati del PDL riconoscono che la presunzione di innocenza di un imputato vale fino al terzo grado di giudizio, ossia fino a quando non si sarà espressa in maniera insindacabile la Cassazione? In virtù di ciò non è contraddittorio che un partito garantista si scagli con inusitata veemenza contro i giudici i quali si limitano a fare il proprio dovere? È indubbio che il sistema giudiziario italiano vada riformato visto che è caratterizzato da diverse anomalie tra cui quella assurda della detenzione preventiva. A riguardo ieri sera a Piazza Pulita l'economista e esperto in strategie militari Edward Luttwak ha stigmatizzato questo particolare, dichiarando che l'Italia è l'unico paese democratico che presenta una simile anomalia giudiziaria. Ma l'esimio ospite ha anche evidenziato che in qualunque democrazia che si rispetti un politico sotto inchiesta si dimette subito da qualsiasi incarico per rispetto delle istituzioni che rappresenta e per non alimentari dubbi che possa servirsi del ruolo di cui è investito farla franca alla giustizia nel caso risultasse colpevole. A questo punto, anziché urlare la propria rabbia contro i giudici e chi lo sconfessa – tipo le figlie e la compagna di Enzo Tortora che sabato il cavaliere ha tirato in causa paragonando la propria condizione di imputato a quella del presentatore vittima di un madornale errore giudiziario che gli valse quattro anni di carcere con l'infamante accusa di associazione camorristica, suscitando il loro risentimento – non sarebbe stato meglio se, nel momento in cui fu indagato, Barlusconi si fosse dimesso da ogni carica politica, tornando in auge dopo la probabile sentenza di assoluzione dimostrando un alto senso dello Stato? L'aver emendato con i suoi passati governi alcune leggi giudicate ad personam - ad esempio la depenalizzazione del reato di falso in bilancio - che di fatto lo hanno favorito nei processi in cui era imputato, non alimenta nella pubblica fantasia l'immagine di chi si serve della politica per sistemare i propri affari personali e le proprie rogne giudiziarie anziché servire lo Stato che rappresenta e i cittadini che lo hanno votato e non? Da profano in materia chiedo lumi in merito a chi ne sa molto più di me!