LA VOCE DI KAYFA

IL PD È IN AGONIA, I SUOI ELETTORI UMILIATI


 Chi sperava in un moto di orgoglio da parte del PD, dopo il deludente esito elettorale e la successiva tragicommedia dell'elezione del Presidente della Repubblica che sono costati la segreteria a Bersani e la perdita di credibilità al partito, sarà rimasto profondamente deluso quando sabato scorso, in Piazza San Giovanni a Roma, alla manifestazione della FIOM-CGIL sul palco non c'era nessun rappresentante di quello che un tempo si credeva e si diceva fosse il principale partito di sinistra italiano. A parte qualche sparuta presenza in piazza a titolo strettamente personale di alcuni parlamentari piddi – Fabrizio Barca e Matteo Orfini – e una timida bandiera del partito sommersa da quelle rosse della FIOM, nella piazza pullulante di gente (centomila secondo gli organizzatori), la totale assenza del PD strideva con la presenza di SEL, M5S, degli operai e di tanta gente semplice che patisce quotidianamente la crisi che attanaglia il paese in recessione da anni. A rimarcare l'abisso che separa il PD dal popolo, non solo il suo, la presenza sul palco di Stefano Rodotà candidato del M5S al Quirinale che molti elettori del PD e di sinistra avrebbero preferito il partito votasse anziché ripiegare sulla rielezione di Napolitano, spianando per l'ennesima volta la strada al governo a Silvio Berlusconi. Perché è innegabile che, seppure a presiedere l'esecutivo vi è l'ex vicesegretario del PD Enrico Letta e diversi sono i ministri con la tessera del PD, come ha ribadito ieri in un'intervista al Corriere il Segretario del PDL, nonché Vicepremier e Ministro degli Interni, Angelino Alfano “questo è il governo che solo Silvio Berlsusconi aveva pensato fosse quello giusto dopo il voto”. Attribuendo esplicitamente al proprio leader il merito se il paese ha finalmente un governo dopo una travagliata fase post elettorale da cui sembrava impossibile uscire. Presentandolo agli occhi dell'opinione pubblica come il salvatore della patria. Fa niente che un anno e mezzo fa lo stesso Berlusconi fu costretto a dimettersi, lasciando il posto a Monti, perché il suo governo era incapace di fronteggiare la crisi. Che il PD sia ormai ridotto a entità ectoplasmatica, di cui se ne percepisce l'evanescente figura solo chiudendo gli occhi per sognare o rivolgendosi a un medium perché ne evochi la presenza, è dimostrato dalla rivolta messa in atto contro il partito dai giovani di occupy pd i quali occuparono le sedi del partito non appena fu chiaro che il PD era pronto a allearsi con Berlsconi, prima per votare il Presidente della Repubblica e poi per fare il governo. Mandando letteralmente in frantumi i sogni dei propri elettori (non solo quelli loro), che finalmente l'Italia si sarebbe liberata dal berlusconismo e da Berlusconi, intraprendendo un radicale rinnovamento culturale dove l'etica e la morale, a partire dalle istituzioni, avrebbero ripagato il paese dalle tante umiliazioni subite durante i governi di centrodestra che sono susseguiti per quasi un ventennio, denunciate a più riprese nel corso degli anni dai vertici del PD. Quegli stessi vertici che oggi vanno a braccetto con Alfano, Brunetta, Quagliariello, Cicchitto, Lupi sotto lo sguardo sbalordito e umiliato di chi credeva di aver votato PD e invece scopre di aver votato Berlusconi!