LA VOCE DI KAYFA

E DOPO LE LEGGI ORA ANCHE L'INCOSTITUZIONALITà AD PERSONAM


 Dopo le numerose leggi ad personam varate dai governi Berlusconi negli ultimi vent'anni per tutelare il cavaliere dalla giustizia o salvaguardarne gli interessi imprenditoriali – una su tutte l'abolizione del reato di falso in bilancio per cui il leader del centrodestra era incriminato e fu dunque “salvato” dalla legge -, la discussione in corso sulla presunta incostituzionalità della legge Severino per evitare che i criminali potessero accedere ai ruoli istituzionali - approvata dal Governo Monti con il convinto sostegno del PDL, che impedisce la candidatura a cariche istituzionali, o lo fa decadere automaticamente, se chi la ricopre subisce una condanna superiore ai due anni – dà la sensazione che esista anche l'incostituzionalità ad personam. Fino a quando l'applicazione della legge non riguardava Silvio Berlusconi nessuno ne ha mai messo in discussione la costituzionalità. Nel momento in cui la stessa deve applicarsi al caso specifico del cavaliere, condannato in definitiva dalla Cassazione a quattro anni di carcere per frode fiscale nel processo Mediaset, più la pena accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici, la cui durata deciderà il tribunale di appello di Milano tra un minimo di un anno e un massimo di tre, ecco che il PDL parte all'attacco di quella stessa leecondo i rappresentanti del centrodestra, avallati dal sostegno di illustri giuristi, poiché il reato per il quale Berlusconi è stato condannato fu commesso prima che la legge venisse emanata nel novembre del 2012, la sua applicazione non lo riguarderebbe in quanto essa contemplerebbe solo reati commessi all'indomani dellgge da lui stesso approvata e glorificata, mettendone in discussione la costituzionalità. S'approvazione della stessa. Fa niente che in virtù della legge Severino già c'è chi ha dovuto dimettersi seppure condannato in primo grado per peculato... Viceversa un'altra cerchia di emeriti giuristi e professori universitari di Diritto ritengono che la legge vada applicata al cavaliere senza se e senza ma, punto! Non sta certo a noi stabilire chi ha torto e chi ha ragione. Quello che lascia interdetti è semplicemente il fatto che solo nel momento in cui la legge tocca Berlusconi ne viene messa in discussione la natura costituzionale. Un caso quanto meno anomalo che alimenta qualche sospetto sulla buona fede di chi ne sostiene l'incostituzionalità.