LA VOCE DI KAYFA

GIOVANARDI E LA LEGA TACCIONO IN NOME DELLA REAL POLITIK?


 Non l'avranno presa certamente bene Carlo Giovanardi e i leghisti la decisione di Silvio Berlusconi di aderire ai referendum sulla giustizia indetti dai Radicali di Pannella, incluso quello sulla legalizzazione delle droghe leggere e l'abolizione della Bossi/Fini sull'immigrazione clandestina. Da fervente cattolico pronto a condannare qualunque soluzione si contrapponga alla morale cristiana, risultando dunque deleteria per la società, Giovanardi avrà sofferto terribilmente nel vedere il proprio leader sedere amichevolmente accanto a quell'eretico di pannella e firmare tutti e 12 referendum proposti dai Radicali, incluso quello per la liberalizzazione delle droghe leggere. Lui che denunciò la pubblicità dell'IKEA che ritraeva una coppia di gay, affermando “offende la Costituzione”; lui che criticò l'accelerata della Boldrini sulla legge contro l'omofobia dopo il suicidio di un quattordicenne, ritenendo che si stesse strumentalizzando l'episodio per approvare una legge “eterofoba e liberticida”; lui che sostenne che Stefano Cucchi era morto perché drogato e malnutrito e non a causa delle percosse infertegli dai poliziotti che lo avevano fermato e della pessima assistenza sanitaria che ne era seguita, deve aver sofferto nel non dover tacere tutto il proprio, probabile, dissenso per non poter denunciare l'immoralità di Berlusconi. C'è da scommettere che difficilmente Giovanardi se ne sarebbe stato zitto se, al posto del cavaliere, a firmare fosse stato un leader dell'opposizione. Va detto che avendo Giovanardi apertamente dichiarato che se Berlusconi avesse rifondato Forza Italia lui non avrebbe aderito, continuando a restar nel PDL, il suo silenzio contro un gesto che sicuramente non avrà gradito potrebbe essere finalizzato a non inasprire i rapporti futuri tra il PDL e Forza Italia tenuto conto che il PDL senza l'appoggio implicito di Forza Italia, alias Berlusconi, raccoglierebbe ben poco in termini di voti. Altresì c'è da presumere che la Lega, solitamente agguerrita contro chiunque compia un gesto a favore dell'immigrazione clandestina, si è trattenuta dal manifestare il proprio dissapore dall'adesione di Berlusconi all'abrogazione della legge Bossi/Fini in virtù di una non tanto ipotetica prossima alleanza con il cavaliere se si dovesse riandare alle elezioni con buone possibilità di ritornare al governo. La real politik si impone sempre!