LA VOCE DI KAYFA

IN UN ATTIMO ABOLITO IL REATO DI CLANDESTINITà, A QUANDO L'ABOLIZIONE DEL PORCELLUM?


 Com'era prevedibile, scossi dall'onda emozionale suscitata dalla tragedia di Lampedusa dove una settimana fa un barcone stracarico di persone in fuga dalla disperazione affondò a poche miglia dalla costa provocando oltre 300 morti, i nostri politici, fin qui incapaci di gestire il fenomeno degli sbarchi clandestini sull'estremo avamposto italiano nel mediterraneo, sono corsi sull'isola con le brache in mano per fare l'ennesima, ipocrita passerella, magari lasciandosi sfuggire qualche lacrima che, seppur sincera, ha l'amaro sapore delle lacrime di coccodrillo. In virtù di questa immane tragedia, ieri è stato abolito il reato di clandestinità grazie a un emendamento presentato in commissione giustizia del Senato da due senatori del M5S che ha trovato l'appoggio del PD e di SEL, fortemente criticato da Grillo e Casaleggio. Personalmente credo che prima di prendere una decisione così importannte per il paese bisognava attendere che si placasse l'emozione tuttora suscita dal pensiero della tragedia di Lampedusa. Quindi aprire un dibattito pubblico, magari con delle consultazioni online, se non addirittura istituendo un referendum, per conoscere il parere dei cittadini su un problema tanto complesso su cui facilmente chi diffida sulla facilità di accoglienza rischia di passare per razzista mentre invece cerca semplicemente di ragionare visto che tra i tanti immigrati disperati in fuga da paesi martoriati dalla fame e dalle guerre si nascondono anche criminali che vengono assoldati dalle associazioni criminali nostrane o ne fondano di personali confliggendo o alleandosi con le ctonie. Detto ciò, non avendo alcuna intenzione di inoltrarmi in una discussione che richiederebbe tempo e spazio per articolare il ragionamento personale, mi limito a fare un'osservazione sul metodo che ha portato all'abolizione del reato di clandestinità contemplato nella Bossi/Fini; metodo che di fatto contraddice l'affermazione fatta alcuni giorni fa dall'onorevole Alessandra Moretti del PD che per giustificare la bocciature del suo partito della mozione presentata dal deputato del PD Giachetti per ripristinare la precedente legge elettorale ribattezzata mattarellum al posto dell'attuale porcellum, disse testualmente “la politica è molto complessa; ho firmato la mozione Giachetti (per cancellare il porcellum)...ma non l'ho votata; i parlamentari del Pd in un'assemblea hanno deciso a maggioranza di non votare la mozione Giachetti”. Vista la fulmineità con cui si è modificata la Bossi/Fini, rispetto all'eterno tergiversare che va avanti da anni per abolire o soltanto modificare il porcellum, sorge il dubbio che per la Moretti e i suoi colleghi del PD la complessità della politica è determinata da fattori di opportunità: è facile quando si tratta di modificare una legge dal sapore dichiaratamente razzista, come appunto la Bossi/Fini voluta dal centrodestra, sfruttando l'emotività che agita l'opinione pubblica per i tanti morti annegati a Lampedusa, traendone benefici a livello di immagine da sfruttarsi in campagna elettorale; complessa quando si tratta di abolirne una che invece fa comodo ai partiti, perché permette loro di scegliere direttamente i propri rappresentanti parlamentari anziché lasciarlo fare agli elettori, come impone la Costituzione, rischiando così di ritrovarsi tra i banchi qualche “pulce” riottosa che non ci sta a votare a comando anche quando la propria coscienza gli suggerirebbe di fare il contrario di quel che il partito ordina!