LA VOCE DI KAYFA

NAPOLITANO TRADITORE? UN DUBBIO ASSALE IL CITTADINO!


 Ufficialmente non sapremmo mai come stanno esattamente le cose. Di fatto prima le dichiarazioni di Berlusconi poi quelle di Daniela Santanché contro Napolitano, a loro dire reo di non aver mantenuto gli impegni presi affinché il PDL appoggiasse il governo delle larghe intese presieduto da Enrico Letta, alimentano nell'animo del cittadino la sensazione che il Presidente della Repubblica possa aver garantito a Berlusconi un suo personale intervento sui giudici della Cassazione per evitare che confermassero in definitivo la condanna del cavaliere nel processo Mediaset, precludendogli in tal modo la carriera politica. Le reazioni indignate e rabbiose di illustri rappresentanti del PDL nei confronti di Napolitano, compreso quelle di una persona solitamente pacata come Sandro Bondi, alimenterebbero nell'animo del cittadino questa “fantascientifica” convinzione. Diversamente non si spiegherebbe il motivo di parole così forti contro il Quirinale da parte del PDL e del suo leader il quale, in un'intervista aveva addirittura ipotizzato un'ingerenza del Capo dello Stato per leggere prima ancora che fossero pubblicate le motivazioni della sentenza sul Lodo Mondadori - che ha condannato la Fininvest a risarcire la CIR di De Benedetti di oltre 500 milioni di euro - facendo riaprire la camera di consiglio. In un paese allo sbando come il nostro, dove si discute ancora se un condannato in definitiva possa o no continuare a sedere in Parlamento quando la legge impone che sia subito estromesso e arrestato, è normale che nei cittadini aleggi il dubbio che possa esserci stata davvero una trattativa Berlsuconi-Napolitano in cui l'ex Premier garantiva l'appoggio del PDL per la nascita del governo Letta in cambio di un intervento di Napolitano per “appianargli” i guai con la giustizia, evitandogli l'espulsione dal Parlamento o la decadenza da senatore. In un paese allo sfascio, dove le istituzioni sono incapaci di applicare la legge in rispetto di quel sacro principio costituzionale secondo il quale LA LEGGE È UGUALE PER TUTTI, tutto è possibile. Anche che un Capo dello Stato prima dica una cosa e poi ne faccia un'altra, tradendo la parola data per il bene del paese e delle leggi che lo regolamentano!