LA VOCE DI KAYFA

STAFFETTA LETTA/RENZI: NESSUN VINCITORE, PERDE L'INTERO PAESE


  Dunque oggi si dovrebbero finalmente decidere le sorti del governo Letta. Infatti, dopo un estenuante tira e molla iniziato all'indomani della sua elezione a Segretario del PD, alle 15 di oggi, durante la direzione del partito, Matteo Renzi, a meno di clamorosi dietro front dell'ultima ora, dovrebbe dichiarare finita la sterile esperienza del governo Letta ufficializzando la propria disponibilità a capeggiare un nuovo esecutivo con la benedizione di Napolitano. Ma non degli italiani ai quali ancora una volta verrebbe imposto un governo del Presidente, del tutto avulso dagli orientamenti elettorali della piazza. Non nutrendo alcuna stima politica per entrambi i personaggi, se Letta rinunciasse non mi strapperò le vesti per la disperazione; né esulterò di gioia per l'avvento a Palazzo Chigi del sindaco di Firenze. Negli ultimi vent'anni questo paese ne ha visti tanti di uomini della provvidenza pronti a bere l'amaro calice del governo e a sobbarcarsi l'onere dell'investitura governativa pur di farlo ripartire. Peccato che, una volta insediati a Palazzo Chigi, questi novelli mago Merlino o salvatori della patria, fate voi, dimenticavano le formule magiche e la bacchetta nel cassetto, riuscendo a recare benefici solo a se stessi e a pochi fidati sodali, lasciando che il paese affondasse alla stregua del Titanic. Meglio sarebbe se si andasse al voto, magari prima modificando la legge elettorale. Lasciare che Letta ceda, seppure di malavoglia, il testimone a Renzi non porterà a nulla di buono visto che da più parti si sussurra che tale decisione non sarebbe un gesto filantropico bensì una trappola tesa a Renzi da quella parte del PD che gli è ostile per farlo fuori assecondandone le smanie di potere, gettandolo nella mischia affinché si bruci con le sue stesse mani. Può un paese malmesso come il nostro sottostare a un simile gioco di potere con l'avallo del Presidente della Repubblica? Perché Napolitano si ostina a voler imporre governi al paese quando i primi due da lui voluti, Monti e Letta, si sono dimostrati una vera iattura per l'Italia? A che scopo perdurare nell'alternanza ad personam invece di ridare voce alla volontà popolare? Sorge il dubbio che sia il Presidente della Repubblica che “qualcun altro” temono che dalle urne possa uscire un'ulteriore brutta sorpresa per i vecchi partiti, più grande di quella che a fine febbraio vide l'affermarsi del M5S come primo partito con oltre 8,6 milioni di voti – dato che sovvertì inesorabilmente gli equilibri di potere radicati in oltre vent'anni, mandando in tilt l'intero sistema politico che all'improvviso si ritrovò dal ventennale bipolarismo centrodestra/centrosinistra a un tripolarismo cui nessuna aveva auspicato – e quindi preferiscono che il paese continui a languire in un limbo di governicchi del Presidente anziché essere affidato a un governo democraticamente eletto dai cittadini ma che non va a genio a chi sta dietro le quinte e gestisci i giochi di potere!