LA VOCE DI KAYFA

IL GOVERNO RENZI ALIMENTA TANTI DUBBI SOPRATTUTTO NEL PD


 Se davvero il buongiorno si vede dal mattino, possiamo tranquillamente affermare che il governo Renzi avrà un cammino non facile. Tralasciando la gaffe in anteprima del sottosegretario Del Rio prima ancora che il governo avesse il voto del Senato- domenica dall'Annunziata a In Mezz'ora aveva ipotizzato una tassazione sui Titoli di Stato, subito smentito da una nota di Palazzo Chigi – il discorso di ieri a Palazzo Madama del neo Premier Matteo Renzi non ha convinto nessuno, per primi quelli del suo stesso partito, il PD, e tutti quei commentatori politici solitamente ossequiosi con la sinistra. È presumibile che questa mancanza di credibilità nel nuovo governo in ambienti a sé vicini debba addebitarsi all'atteggiamento spavaldo, quasi arrogante, di chi lo presiede; del modo falso e spicciolo con cui, una volta eletto Segretario del Pd, Renzi ha fatto fuori il suo predecessore Letta al quale pubblicamente, in più occasioni, aveva inviato messaggi distensivi, invitandolo a stare sereno tanto lui non avrebbe mai alloggiato a Palazzo Chigi senza prima passare dalle elezioni. Del resto il simbolico passaggio della Campanella tra Letta e Renzi, caratterizzato dall'insolito gelo con cui il Premier uscente passa le consegne al suo successore, è la sintesi del clima di imbarazzo che si respira nel PD dopo la “trombatura” di Letta per opera del Segretario del PD. Che Renzi fosse ambizioso, non lo scopriamo ora. Ma che la sua ambizione lo portasse addirittura ad agire da novello Bruto e pugnalare alle spalle Letta, mentre pubblicamente gli manifestava tutta la sua stima, nessuno lo avrebbe immaginato. Prima di tutto i vertici del PD che oggi si trovano in evidente imbarazzo adover sostener un Premier quanto mai loquace, ma che con il suo prolisso discorso al Senato non ha convinto nessuno. Ma ancora di più non convince nessuno - a parte Renzi e pochi intimi, ovviamente- la squadra dei Ministri: un governo fatto per metà donne non basta a lenire le preoccupazioni per i volti giovani e privi di esperienza messi ad occupare ministeri rilevanti come quello degli esteri. Soprattutto in virtù della delicata questione marò e degli sviluppi ucraini, tanto che qualche autorevole commentatore non ha esitato a paragonare l'attuale esecutivo a un talent tipo X Factor. Di discorsi alti alle Camere, al momento dell'insediamento di un nuovo governo, ne abbiamo ascoltati tanti in questi ultimi vent'anni a cui purtroppo non sono seguiti i fatti. Ieri abbiamo ascoltato per la prima volta un discorso di bassa levatura che ha lasciato perplessi finanche coloro che hanno poi votato la fiducia all'esecutivo, lasciando intendere che a rendere la vita difficile a Renzi non saranno solo le opposizioni come il M5S. E come sta mal messo, il paese tutto può permettersi tranne un governo che susciti enormi diffidenze perfino nei suoi stessi sostenitori.