LA VOCE DI KAYFA

BERLUSCONI "GRAZIATO" DA RENZI


 È paradossale che proprio grazie a Matteo Renzi, alias il rottamatore per eccellenza della politica italiana, il pregiudicato per frode fiscale Silvio Berlusconi, indiscusso leader di Forza Italia e del centrodestra italiano - malgrado la condanna in definitiva per frode fiscale a quattro anni di carcere, ridotta a uno per via dell'indulto, più l'interdizione ai pubblici uffici per due anni - anziché “sparire” dalla scena politica, come accadrebbe in qualunque altra democrazia al mondo dove basta un semplice sospetto perché un politico si dimetta, può pretendere che il Presidente della Repubblica gli garantisca una sorta di agibilità politica affinché possa continuare a fare politica in barba alla Legge. Se il Segretario del PD Matteo Renzi non avesse spalancato le porte della sede dal partito in via dle Nazareno all'ex cavaliere per concordare insieme la riforma elettorale e altro, riaccreditandolo politicamente agli occhi dell'opinione pubblica, difficilmente Berlusconi avrebbe potuto puntare i piedi e continuare ad agitarsi come uno spettro tra i palazzi della politica influenzandone le scelte. Se Renzi avesse tenuto conto degli umori della base del suo partito, probabilmente oggi Berlusconi sarebbe solo un ricordo. Il fatto che invece la sua presenza continui a incombere con preponderanza sulla scena della politica, lanciando messaggi tesi a influenzare le politiche del governo, la dice lunga su quanto sia servita la riabilitazione di Renzi a ridare ossigeno all'ex cavaliere spingendolo a incontrare Napolitano per chiedere l'agibilità politica, gesto non contemplato dalla Costituzione secondo cui LA LEGGE è UGUALE PER TUTTI. Per cui a quest'ora Berlusconi dovrebbe stare in galera, agli arresti domiciliai o ai servizi sociali e non al Quirinale!