LA VOCE DI KAYFA

EXPO 2015, RENZI VS GRASSO, POLITICI COLLUSI E GRILLO VOLA


 Ascoltando e leggendo le cronache di questi giorni, stupisce che ci sia ancora chi si stupisce (scusate il gioco di parole), se, come dicono i sondaggi che vanno presi con il beneficio dell'inventario, non passa giorno che non cresca il numero di italiani intenzionati il 25 maggio a votare M5S. Dopo la condanna definitiva di Berlusconi per frode fiscale lo scorso luglio, nel giro di queste ultime settimane il paese sembra essere impazzito. Prima l'arresto del latitante Dell'Utri a Beirut con successiva conferma in Cassazione della sua condanna a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa, poi l'arresto per collaborazionismo con la mafia dell'ex Ministro degli Interni Claudio Scajola accusato di essersi adoperato nell'organizzare il trasferimento da Dubai, dov'è attualmente latitante, a Beirut dell'ex deputato del PDL Amadeo Matacena su cui pende una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, quindi lo “scoppio” di una nuova tangentopoli per gli appalti di EXPO 2015 in cui compaiono come principali protagonisti due ex primi attori di “quella” che fu la madre di tutte le Tangetopoli italiane che, sempre a Milano, negli anni 90 provocò un terremoto nella politica italiana: Primo Greganti, il famoso compagno G. ex cassiere del PCI, successivamente tesserato PD, e l'ex deputato DC poi tesserato FI Gianstefano Frigerio. Unitamente a questi fatti crimonosi, non meno stupore suscitano nell'opinione pubblica le diatribe tra il Premier Renzi e il Presidente del Senato Pietro Grasso il quale difende a spada tratta i tecnici del Senato accusati da Renzi di mentire quando affermano che non ci sono i soldi per la copertura degli 80 euro in più in busta paga a partire da maggio relativi al taglio dell'IRPEF. Perplessità sulla mancanza di tale copertura, e in generale sul Def varato dal governo, nutre perfino il deputato del PD nonché economista Stefano Fassina. È naturale che gli elettori, soprattutto quella fascia di indecisi, trovandosi al cospetto di simili fatti criminosi e contraddittori, inizino a domandarsi se, in fondo in fondo, alle europee non valga la pena votare M5S: è vero che trattandosi di un partito apparso sulla scena politica da appena un anno, è difficile trovarvi delle macchie sulla coscienza, come invece accade per tutti gli altri. Ma proprio per questo, se proprio devo votare, tanto vale voti quello che mi sembra il più onesto. Che senso ha dare il voto a chi, pur avendo cambiato il nome e il logo, interiormente è rimasto lo stesso che prima diede vita a tangentopoli nutrendosi di mazzette e, successivamente, pur alternandosi al governo con l'avversario, nell'ultimo ventennio ha portato l'Italia al disastro che tutti conosciamo pensando solo a se stesso e ai propri amici? Anziché inveire o deridere chi è deciso a votare M5S, gli attivisti e i simpatizzanti dei vecchi partiti perché non infieriscono contro i propri beniamini che con le loro isterie e palesi incapacità politiche avallano le accuse di inettitudine e furfanteria rivolte loro contro dal M5S? Hanno ragione Grillo e i suoi quando affermano che la migliore pubblicità gliela fanno i vecchi partiti!