LA VOCE DI KAYFA

QUEL REAGENTE CHIMICO/POLITICO CHIAMATO M5S


  In chimica il reagente è “una sostanza che prende parte a una reazione chimica. Essi subiscono una trasformazione della loro struttura e della loro composizione originando nuove sostanze dette prodotti”. Traslando la definizione in campo politico, possiamo dire che oggi in Italia la funzione di reagente è rappresentata dal M5S la cui presenza in Parlamento, che piaccia o meno, sta imponendo ai partiti di vecchio stampo – PD e FI – e a quelli scissi da loro come NCO di Alfano comportamenti morali più in linea con il ruolo che ricoprono. Per intenderci, c'è da giurare che senza il M5S la votazione per la decadenza da Senatore di Berlusconi si sarebbe probabilmente svolta a scrutino segreto, consentendo a chi non fosse del PDL di votare contro la decadenza dell'avversario politico di sempre. Viceversa il voto palese ha imposto a tutti i rappresentato del centrosinistra, primo tra tutti il PD, di votare a favore della decadenza per non rischiare di alimentare ulteriori malumori nella base già messa a dura prova, dopo le elezioni politiche perse pur avendole vinte, prima per aver fatto un governo di larghe intese con Berlusconi, contravvenendo a quanto promesso in campagna elettorale, e poi alla trombatura di Prodi al Quirinale ad opera di 100 e più franchi tiratori del PD. Così come la recente autorizzazione all'arresto del deputato PD Genovese, accusato di essersi appropriato di fondi europei per la formazione destinati alla Sicilia, può sempre attribuirsi alla presenza in Parlamento del M5S che ha costretto il Premier e Segretario del partito Renzi a intervenire e a decidere che la votazione si svolgesse prima delle europee e con voto palese, così come chiedeva il M5S, evidentemente per non dare un “arma” in più a Grillo per la campagna elettorale. Senza contare ai tanti “discorsi” e impegni assunti dai partiti di vecchio stampo sui tagli alla politica, incluso il finanziamento pubblico ai partiti, che vengono proclamati da più parti seppure al momento restano solo parole... Nello stesso tempo per controbattere agli attacchi unilaterali della politica e di una notevole parte dell'informazione, a suo dire assoldata ai partiti di vecchio stampo e quindi tendenzialmente portata a screditare il movimento, il M5S ha cambiato strategia comunicativa e, dopo aver demonizzato il mezzo televisivo, espellendo alcuni suoi rappresentanti che prima e dopo le elezioni politiche del 2013 si erano presentati in video contravvenendo al veto di Grillo, da quando è in Parlamento, e soprattutto in questa campagna elettorale per le europee, in televisione non solo compaiono sempre più spesso parlamentari del M5S ma ultimamente si sono offerti alle telecamere perfino i suoi leader Grillo e Casaleggio, a testimonianza del cambio di strategia comunicativa adottata dal movimento per rivolgersi anche a quel pubblico avulso dal web, tipo pensionati e casalinghe, che sanno del M5S solo attraverso i giornali e i telegiornali “nemici giurati” del M5S, adattandosi a loro volta al modo di comunicare della politica classica. Se anche fosse che il M5S è solo “capace di urlare e fare casino”, come accusano i suoi avversari politici e i suoi detrattori, è altresì vero che la sua presenza in Parlamento sta obbligando i partiti una radicale pulizia d'immagine, mostrandosi agli elettori alla stregua di un prodotto nuovo più attento alla legalità e alle esigenza della povera gente nel tentativo di scrollarsi di dosso l'immagine di casta privilegiata che si arricchisce sulle spalle dei cittadini. Se questo cambiamento di passo morale nella nostra politica avvenisse realmente, vincesse o no le europee, il merito sarebbe del M5S la cui presenza nel Palazzo sta fungendo da reagente chimico in grado di obbligare la classe politica italiana a darsi una “regolata” di decenza. Se avvenisse, ciò sarebbe già una grossa vittoria per la nostra malandata democrazia!