LA VOCE DI KAYFA

MARIA MADDALENA: IL TRAIT D'UNION TRA SAN FRANCESCO, I TEMPLARI E DANTE


 Ci sono al mondo luoghi pregni di atmosfera e spiritualità che rapiscono l'anima proiettandola in un'atmosfera surreale. Uno di questo è sicuramente il Santuario della Verna nel casentino toscano, situato a 1128 mt sul versante meridionale del monte Penna detto anche monte della Verna. Di proprietà del conte Orlando Cattani di Chiusi, nel 1213 fu donato dallo stesso conte a San Francesco e ai suoi compagni in quanto, essendo immerso nella natura rigogliosa e selvaggia, lontano dalla civiltà, era atto alla contemplazione praticata dai fraticelli: “ Io ho in Toscana uno monte divotissimo il quale si chiama monte della Vernia, lo quale è molto solitario e salvatico ed è troppo bene atto a chi volesse fare penitenza, in luogo rimosso dalle gente, o a chi desidera fare vita solitaria. S'egli ti piacesse, volentieri Io ti donerei a te e a' tuoi compagni per salute dell'anima mia”.Sorvolando sull'indiscusso aspetto contemplativo del luogo che facilmente può alimentare un senso di misticismo perfino in animi refrattari alla spiritualità, a mio avviso merita una riflessione il particolare che la prima celletta in cui San Francesco si ritirava in preghiera sia dedicata a Maria Maddalena; figura ambigua nel pantheon cattolico dato che - nonostante fosse la prima persona cui Gesù si manifestò subito dopo la resurrezione, e dunque in questo modo è come se venisse implicitamente “investita” dal Salvatore del ruolo di persona spiritualmente più degna tra tutti i suoi discepoli tanto da affidarle il compito di divulgare la lieta novella a tutti gli altri apostoli, Pietro incluso – da sempre da parte della Chiesa di Roma Maria Maddalena è stata oggetto di illazioni o ingiurie al punto che nel 591 papa Gregorio Magno l'identificò nell'adultera che Gesù salvò dalla lapidazione. E seppure nel 1969, dopo il Concilio Vaticano II, la Chiesa ridiscusse tale identificazione della Maddalena, a tutt'oggi resta viva nell'immaginazione collettiva l'accostamento Maddalena-prostituta senza che la Chiesa prenda un volta e per sempre una posizione netta per riabilitarla pubblicamente agli occhi della massa ignorante. Del resto l'autorevole figura in ambito ecclesiastico di monsignor Ravasi ha recentemente sconfessato l'identificazione della Maddalena con quella di una prosituta. La figura di Maria Maddalena ha dato vita a profonde e accese discussione su quale fosse il suo ruolo reale rispetto alla figura di Gesù. In più contesti ereticali si affermò, e tuttora si afferma, che ella non fosse soltanto il discepolo prediletto da Gesù ma che addirittura fosse la sua compagna di vita e che gli avrebbe addirittura generato una prole da cui sarebbe derivata la prima dinastia franca, quella dei Merovingi successivamente spodestata con la forza da quella dei Carolingi che per prima salì sul trono del Sacro romano Impero. Tralasciando le supposizione e le dicerie, al momento, prive di fondamento ufficiale, malgrado in più dipinti di epoca medioevale e successiva alcuni autori abbiano ritratto la Maddalena con il ventre gravido segno inequivocabile che fosse incinta – di chi?... -; o addirittura c'è stato chi, come ad esempio Leonardo da Vinci, abbia immortalato con sembianze muliebri l'apostolo prediletto Giovanni, ad oggi la figura di Maria Maddalena è circondata da uno spesso alone di mistero. Mistero accentuato dal particolare non secondario che la prima celletta in cui San Francesco si ritirava in preghiera sulla Verna è dedicata a Lei. Interessante sarebbe sapere perché e, soprattutto, chi abbia avuto tanto ardire. Che c'entra San Francesco con Maria Maddalena?L'immagine della statua della Maddalena situata nella cappella sulla Verna ritrae una donna giovane dalla rossa chioma fluente recante nella mano sinistra un'urna, presumibilmente contenente l'olio di nardo con cui Maria di Betania, (altra identificazione di Maria Maddalena), sorella di Lazzaro, lavò i piedi di Gesù per poi asciugarglieli con i propri capelli com'è narrato nel Vangelo secondo Giovanni 12, 1-8. Nell'incavo della mano destra della statua distesa dolcemente sul fianco è stata appoggiata in maniera innaturale, dando l'impressione che originariamente non fosse quella la sua collocazione naturale, una croce di legno come se con essa si volesse esorcizzare una sorta di retaggio pagano presente in quel luogo sacro per i cristiani. Da sempre la Maddalena è iconograficamente rappresentata con la chioma rossa e fluente, al pari delle sacerdotesse celtiche e delle divinità silvestri femminili di origini pagane. Un caso o un implicito segnale che alimenterebbe negli animi meno suscettibili all'emozione ma più propensi alla riflessione simbolica che San Francesco e suoi fratelli adorassero l'aspetto femminile di Dio, ossia la Natura, quell'aspetto immanente da sempre negletto con la forza dalla Chiesa maschilista di Roma che vi ha preferito quello trascendente? Se davvero così fosse, ciò accosterebbe San Francesco ai cavalieri Templari, di cui si narra che conoscessero e praticassero il vero messaggio religioso tramandato da Gesù, celato dalla Chiesa di Roma la quale lo avrebbe corrotto a per imporre la propria visione opportunistica della religione allo scopo di far presa sulla coscienza delle masse per assoggettarle al proprio volere. A riguardo vi sono studi secondo cui San Francesco d'Assisi era un cavaliere templare. Al pari ve ne sarebbero altri che dimostrerebbero che alla stessa tradizione religiosa cui si rifacevano i Templari, e dunque presumibilmente San Francesco, si rifacessero Dante e la “setta” dei Fedeli d'Amore cui sarebbero appartenuti il sommo poeta e tutti gli stilnovisti italiani, (a riguardo si legga IL LINGUAGGIO SEGRETO DI DANTE E DEI FEDELI D'AMORE di Luigi Valli). A questo punto, se in tal senso gli studi del Valli e dei suoi esimi predecessori – Ugo Foscolo, Gabriele Rossetti, Giovanni Pascoli – non fossero mere fantasticherie, come per decenni si sono ostinati a dichiarare gli studiosi positivisti, pur ammettendo tra le righe delle loro confutazioni che qualcosa di “vero” il Valli e gli altri dicevano, l'anello di congiunzione tra San Francesco, i Templari, Dante e i Fedeli d'Amore sarebbe rappresentato proprio dalla Maddalena il cui culto si radicò, ed è tuttora radicato, in molti paesi della Francia meridionale, dove sorse l'eresia Catara e da dove si diffuse la tradizione trobadorica provenzale cui si rifacevano gli stilnovisti italiani, Dante incluso i quali, stando al Valli, componevano le loro opere in un linguaggio criptico attraverso il quale parlavano d'amore solo in maniera apparente. In realtà la Donna di cui erano innamorati e che esaltavano nei componimenti fisicamente non esisteva. Essa simboleggiava la sapienza sacra, quella sapienza che sarebbe stata volutamente occultata dalla chiesa di Roma per affermare la propria visione materialista a scapito del vero messaggio divulgato dal Cristo e dai suoi seguaci in cui sicuramente la figura femminile non era ritenuta né secondaria né inferiore a quella maschile non facendo la Sapienza distinzioni di genereIn questo mio breve scritto ho voluto racchiudere le immediate riflessioni suscitatemi dalla visita al Santuario della Verna, ripromettendomi di ampliarle non appena ne avrò modo.So che in molti, leggendole, susciteranno perplessità se non addirittura derisione nei riguardi dell'autore. Tuttavia le rendo pubbliche perché so altrettanto bene che in altri sortiranno un input che li porterà a riflettere e, magari, successivamente, ad approfondire l'argomento, inizialmente solo per curiosità per poi svilupparsi in qualcosa di più esteso e complesso della mera curiosità!