Personalmente trovo ingiusto trasferire una parte del TFR in busta paga allo scopo di incentivare i consumi. Il TFR è un salvadanaio, non solo per le aziende che con quei soldi, seppure appartengono ai dipendenti, investono, ma per gli stessi dipendenti che vi possono eventualmente attingere in momenti di effettiva necessità. Ad esempio per il matrimonio di un figlio, come anticipo per l'acquisto della casa o altre esigenze onerose. Se poi nel corso della vita non insorgono tali urgenze, oppure si è nella condizione economica di potervi assolvere senza decurtare dal TFR, quando si andrà in pensione si avrà a disposizione un bel gruzzoletto da gestire. Magari dividendolo tra figli e nipoti.Secondo Renzi il trasferimento in busta paga di parte del TFR, si parla circa del 50%, rendendo il salario più robusto, dovrebbe incentivare gli italiani a spendere e dunque a rilanciare l'economia del paese. In pratica questa soluzione, se venisse adottata, avrebbe, nelle intenzioni del Premier, la stessa funzione che avrebbero dovuto avere gli
80 euro in più al mese che da fine maggio appesantiscono le mensilità di circa 11 milioni di italiani.Come sia andata poi a finire con gli 80 euro lo sappiamo bene. L'economia non è ripartita per niente in quanto, chi li ha avuti, li ha utilizzato per tutt'altri fini. Ma comunque li ha avuti e, pare, continuerà a averli almeno anche per tutto il 2015, poi si vedrà!Per quanto riguardo il TFR, sarebbe il caso che, prima di partire alla garibaldina, caratteristica di questo governo, si andasse a una consultazione popolare per testare la reale volontà popolare su questa manovra visto che si tratta di gestire soldi dei cittadini.Renzi dice che la gente è con lui e non con i sindacati. Probabilmente ha ragione ma sarebbe meglio accertarlo con i fatti come si conviene in democrazia attraverso un referendum.Se alla fine il governo si servisse di un decreto legge per stabilire quanto, legittimo sorgerebbe il dubbio che, contrariamente a quanto va affermando, la gente non è con Renzi!