LA VOCE DI KAYFA

FACCIAMOCENE UNA RAGIONE, IL CALCIO È POLITICA!


Contrariamente a molti, non mi sorprende l'interpellanza parlamentare presentata da due deputati - Miccoli del Pd, Rampelli di Fratelli d'Italia - a seguito delle polemiche sulla partita di calcio Juve-Roma di domenica scorsa, per assodare quanto possano aver inciso gli errori arbitrali sull'andamento della Borsa. Che in Italia il calcio non fosse più un “semplice” gioco, lo sapevamo da tempo. Forse da prima che le società calcistiche si quotassero in Borsa. La prima a farlo fu la Lazio, all'epoca di Cragnotti, nel lontano 1998.Essendo il nostro un paese dalla memoria molto corta, in tanti hanno dimenticato che nel suo primo mandato da Premier nel 1994, durante il discorso d'insediamento alle Camere, Silvio Berlusconi, per avallare le proprie qualità di uomo di successo allo scopo di convincere i parlamentari e il paese intero d'essere la persona giusta per rilanciare l'Italia, non solo elencò le proprie vittorie imprenditoriali ma anche quelle calcistici del suo Milan, suscitando l'ilarità di molti deputati.Recente è invece la telefonata di Renzi a Totti per complimentarsi con il capitano della Roma del suo gol in Champions a Manchester che lo ha fatto entrare nella storia come il giocatore più longevo a segnare un gol nella massimo competizione calcistica europea per club. Secondo il deputato Santangelo del M5S, dopo aver ringraziato il Premier, Totti avrebbe aggiunto, “ con tutti i problemi che abbiamo, chiama proprio me?”. Se l'avesse detto davvero, come dargli torto?...Andando a ritroso, precisamente al secondo scudetto della Roma nella stagione 1982/83, s'è sempre vociferato che la squadra capitolina presieduta da Dino Viola avesse avuto il sostegno politico di Andreotti e del senatore Franco Evangelisti, entrambi tifosissimi dei giallorossi. A avallare il sospetto fu la successiva elezione di Viola a senatore nelle fila della DC dal 1983 al 1987.E che dire di Achille Lauro che strutturò la propria forza politica facendo per anni il Presidente della squadra di calcio del Napoli? “Ieri” il calcio era uno strumento di cui alcuni politici si servivano come una sorta di voto di scambio - “io faccio lo squadrone tanto so che poi la gente, per ringraziarmi, mi vota”-; oggi il calcio è un vero e proprio business per cui ci si preoccupa più di sapere se gli errori arbitrali hanno influito sull'andamento della borsa che non di stanare dallo stadio i facinorosi, forse perché alcuni politici sono azionisti occulti di società di calcio o investono i propri soldi in borsa nelle loro azioni?!In questo mondo governato dal denaro fa più rumore un rigore ingiusto o un fuorigioco non fischiato che l'uccisione di un giovane tifoso o quella di un poliziotto uccisi per assistere a una partita di calcio o sedare un gruppo di ultras inferociti!Se a ciò aggiungiamo, nonostante i divieti, i diversi striscioni presenti in curva su cui svettano simboli politici, sia di destra che di sinistra, perché stupirsi se poi il Parlamento si interessi al calcio?Dove ci sono masse di gente da pilotare e enormi interessi economici in gioco, là alberga la politica. Così è da sempre.Non facciamo gli ipocriti!