LA VOCE DI KAYFA

MEGLIO I POLITICI LADRI CHE QUELLI CHE LI CONDANNANO?


Mentre per l'ennesima volta l'Italia è sputtanata agli occhi del mondo intero da uno scandalo politico da cui risultano forti collusioni tra politica e malavita per l'assegnazione di appalti in vari settori, da quello edilizio alla gestione dei campi rom, anziché stigmatizzare “senza se e senza ma” tutti quei politici che abusano del proprio ruolo per arricchirsi alle spalle della comunità, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha creduto bene non solo di rimproverare le tante mele marce che si annidano nella politica italiana ma anche di ammonire quanti si indignano al cospetto dei crimini commessi da costoro, dichiarando “l'antipolitica è degenerata in una patologia eversiva”Secondo il dizionario on line Treccani con il termine patologia si intende“Lo studio dei problemi relativi alle malattie dell’uomo (p. umana) e degli animali (p. veterinaria”. Ergo, secondo le parole di Napolitano e il significato del vocabolo patologia, chi fa antipolitica di questi tempi in Italia studierebbe in maniera terroristica la politica in quanto il termine eversione accostato a patologia dal Presidente, presume un pretesto distruttivo delle istituzioni, prendendo spunto dagli scandali politici, da parte di chi fa antipolitica.A questo punto il cittadino che cerca di ragionare con la propria testa prova un tantinello di confusione visto che si sarebbe aspettato dal Presidente una condanna senza appello verso quei politici che senza pudore si svendono alla criminalità per arricchirsi mediante tangenti, coprendo di letame le istituzioni e affamando i loro connazionali quando invece dovrebbero esserne al servzio. Sentire Napolitano condannare anche chi approfitterebbe degli scandali per accreditarsi verso la gente come l'unica alternativa sana e credibile in politica rispetto a un sistema ormai quasi del tutto marcio fin nelle ossa lascia francamente sgomenti.Napolitano fa politica da una vita quindi dovrebbe saperlo meglio di chiunque altro che in politica gli errori degli avversari sono manna per i partiti.Ci si dimentica forse che nel 2009, all'epoca degli scandali sessuali di Berlusconi, l'allora segretario del PD Dario Franceschini durante un talk show non si fece scrupoli a evidenziare “Berlusconi va con le minorenni”? A quale scopo lo disse se non sperare di suscitare il disappunto nella figura dell'ex cavaliere in quanti lo votavano o comunque nutrivano simpatia verso l'allora capo del governo?Anziché ammonire chi fa antipolitica di non cavalcare gli scandali alimentati dai politici ladri, sarebbe meglio se Napolitano gettasse la spugna, come aveva minacciato di fare nel suo discorso a camere riunite per il suo secondo insediamento se la politica non si fosse impegnata a fare in tempi brevi le tante agognate riforme in primis la riforma della legge elettorale visto che fino a oggi nessuna delle condizioni da lui poste per rimanere al Quirinale è stata mantenuta? Secondo Napolitano che impressione può suscitare in un cittadino onesto l'immagine di un Premier che concorda le riforme costituzionali con un condannato in definitiva a quattro anni di carcere per frode fiscale, ossia una persona che ha rubato soldi pubblici anche quando ricopriva ruoli di particolare rilevanza istituzionale, come hanno acclarato i giudici?Senza entrare nella vita privata di una persona, la Costituzione non obbliga chi ricopre ruoli istituzionali a tenere un comportamento consono al ruolo che riveste per rispetto e credibilità delle Istituzioni che rappresenta?In meno di un anno nel 2014 di scandali che vedono coinvolti politici per malaffare se ne sono avuti ben tre, Expo 2015, Mose e Mafia Capitale.Non bastano a Napolitano queste ennesime tre vergogne nazionali per bacchettare come si conviene chi sbaglia anziché chi, non avendo le mani sporche, cavalca l'onda dell'indignazione popolare per crescere nelle preferenze degli elettori?È eversivo un politico che ruba o chi cerca di fare politica onestamente, denunciando i ladri?Se è impossibile fare politica restando intonsi, ce lo facessero sapere che ce ne faremmo una ragione e alle prossime elezioni voteremmo, seppure a malincuore, qualsiasi cupola criminale si presentasse in lista. Almeno i vertici criminali ce li sceglieremmo noi, anche questa è democrazia!