LA VOCE DI KAYFA

GLI ACCHIAPPAFANTASMI A PALAZZO CHIGI


Povero Matteo Renzi, è bastato che una “manina” galeotta inserisse a "sua insaputa" nel decreto fiscale varato dal governo alla vigilia di Natale una norma che derubricava da reato a semplice atto sanzionabile con un’ammenda amministrativa una frode fiscale inferiore al 3% dell’imponibile dovuto che, se approvata, avrebbe fatto decadere all’istante la condanna per frode fiscale di Berlusconi - eludendone l’interdizione ai pubblici uffici e rendendolo eleggibile da subito - per vanificare le sue tante comparsate televisive e radiofoniche in cui il Premier sprizzava speranze e ottimismo da tutti i pori, esorcizzando con la sua logorroica presenza, con il palese sostegno di giornalisti e conduttori compiacenti,  i rosiconi e, soprattutto, i gufi che auspicano il peggio per il suo governo e dunque per il paese.La scoperta che un fantasma burlone si aggira tra le stanze e le poltrone di palazzo Chigi, divertendosi a manomettere i testi di legge  varati dal governo con il chiaro intento di metterlo in difficoltà nei confronti dell’opinione pubblica allo scopo di alimentare negli italiani l’impressione che Renzi sia sceso a patti con un pregiudicato per frode fiscale, nonché capo dell’opposizione, per garantirgli l’agibilità politica respintagli dal Presidente della Repubblica con la negazione della grazia, in cambio di un accordo senza se e senza ma sul  prossimo inquilino del Quirinale, è uno smacco che il Premier più giovane della storia Repubblicana non può permettersi. Un’illazione accresciuta dall’improvvisa disponibilità del pregiudicato e dei suoi fidi all’ascesa al Colle di Romano Prodi, da sempre inviso a Berlusconi essendo stato Prodi l’unico in grado di sconfiggerlo per ben due volte alle elezioni; contro cui l’ex cavaliere non si sarebbe fatto scrupoli di avviare durante il suo secondo governo una campagna acquisti di senatori e deputati della maggioranza affinché passassero nella fila dell’opposizione per far cadere il governo e ritornare alle elezioni, tanto che a Napoli Berlusconi è sotto processo con tale accusa.  Non è escluso che nelle prossime ore Matteo Renzi non assoldi nelle fila del proprio staff un acchiappafantasmi, se non addirittura un esorcista, per stanare lo spirito burlone che si aggira a Palazzo Chigi per poi scoprire, una volta catturato, che lo spettro è un simpatizzante del M5S, e dunque avere il valido pretesto per scaricare per l’ennesima volta su Grillo e i suoi le responsabilità di un governo che, al di là delle frasi, dei twitt e delle slide a effetto, finora ha dimostrato  una tale incapacità nella gestione della res publica al punto da meritarsi da molti, non solo in Italia, il denigrante appellativo di governo di dilettanti allo sbaraglio!