LA VOCE DI KAYFA

A ROMA NON ERANO TERRORISTI MA SOLO TIFOSI


Quanto è accaduto tra mercoledì sera e ieri pomeriggio a Roma, dove un gruppo di ultras del Feyenoord ha messo a ferro e fuoco la capitale, seminando violenza e distruzione prima a Campo dei Fiori e o poi in Piazza di Spagna, arrecando danni permanenti alla barcaccia del Bernini sotto gli sguardi esterrefatti e terrorizzati dei romani e dei turisti e quelli inermi dei poliziotti in tenuta antisommossa che poco anno potuto per fronteggiare la furia di una delle più violente tifoserie europee, riportando tra le proprie fila un cospicuo numero di contusi e feriti, è la sintesi di come è mal difesa la nazione.È inconcepibile che nessun piano di prevenzione fosse stato messo a punto dalla Prefettura con l'ausilio del Ministero degli Interni per arginare la possibile violenza dei tifosi olandesi non nuovi a episodi del genere.Come sempre accade in questo scombinato paese dove le autorità non hanno alcun pudore a fare la voce grossa e a vestirsi d'autorità al cospetto dei poveracci che sfilano in corteo protestando per il lavoro che non c'è, per l'imminente chiusura di una fabbrica, per le centinaia di vittime della terra dei fuochi o dell'ILVA di Taranto, per evitare lo smembramento di un territorio affinché vi transiti la TAV tra Torino e Lione, per malmenare con furia quasi omicida degli studenti che occupano una scuola (vedasi i fatti alla scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001). Per poi fallire miseramente al cospetto di spavaldi criminali pronti allo scontro fisico, calandosi senza alcun pudore le braghe davanti Genny a carogna trattando con lui le condizioni per garantire il proseguimento di una partita di calcio sotto gli sguardi disorientati del Presidente del Senato e del Presidente del Consiglio; consentire l'accesso allo stadio di tifosi serbi e croati a Genova e Milano durante due incontri internazionali delle rispettiva nazionali contro gli azzurri con violenti scontri e lanci di fumogeni prima, durante e dopo la partita, senza spiegare come sia stato possibile introdurre sulle tribune materiale da guerriglia.Non so se la responsabilità di quanto è accaduto a Roma sia del Sindaco Marino, del Prefetto o del Ministero dell'Interno.Di sicuro non è né dei romani né dei cinque stelle.Ma la cosa peggiore è che tra mercoledì e giovedì a Roma non c'erano i miliziani dell'IS armati fino ai denti per impossessarsi della capitale della cristianità bensì un gruppo di teppisti scortati a vista dalla polizia!Se davvero il buongiorno si vede dal mattino, che Dio ci aiuti!P.s.Non vorrei che la polizia non sia intervenuta in maniera decisa per evitare che tra i tifosi ci scappasse il ferito, se non addirittura il morto, e quindi dovesse poi ritrovarsi a sua volta sotto accusa non solo per aver malmenato un tifoso ma per aver scatenato un incidente diplomatico con l'Olanda; vedendosi additata alla stregua, se non peggio, degli stessi criminali che doveva fronteggiare; subendo l'ennesimo "processo" per troppa solerzia dopo aver dovuto subire non solo l'umiliazione dei tifosi che la sfidavano ma anche quella preventiva di  un governo che ha tagliato i fondi alle forze dell'ordine rendedole sempre più impotenti rispetto alla criminalità!