LA VOCE DI KAYFA

PAPA FRANCESCO PESCATORE DI ANIME


Seppure fossero lacrime di coccodrillo quelle versate ieri dai detenuti e dalle detenute di Rebibbia mentre Papa Francesco lavava loro i piedi per le celebrazioni pasquali, comunque quel pianto, in alcuni casi singhiozzante, testimonia che in quel momento il loro animo, e di sicuro quello di tutti i detenuti che assistevano commossi al rituale, è stato profondamente scosso da un moto di turbamento; che per un attimo le loro coscienze hanno acquisito la piena consapevolezza dei mali commessi, vergognandosi di se stesse al cospetto del Vicario di Dio in terra, implorando redenzione.Se solo uno tra quegli uomini e quelle donne, dopo la visita del Papa, avesse intrapreso realmente nella propria coscienza un cammino di redenzione e, una volta fuori dal carcere, lo concretizzasse dedicandosi alla cura del prossimo o, comunque, si adoperasse per rendersi utile alla società – solo così ripagandola per davvero del male arrecatole - la visita di Francesco ieri a Rebibbia, che di certo agli occhi di molti detrattori anticlericali apparirà come un gesto formale, pura apparenza per gettare fumo negli occhi a credenti e non, avrebbe sortito il risultato che in cuor suo il Papa sperava, riportare nel gregge di Dio una pecorella smarrita!Buona Pasqua!